"Il decreto legge del 7 marzo scorso con il quale il Governo Draghi permette, di fatto, la vendita di Raiway è sbagliato, discutibile nel metodo e nel merito. Nel metodo, perché è un provvedimento unilaterale, senza alcun confronto con il sindacato. Nel merito, perché la vendita di questo importante asset tecnologico e strategico avviene senza alcun progetto industriale e senza comprenderne pienamente i risvolti. Basti pensare all’impegno che i lavoratori di Raiway stanno dispiegando in questa fase, pur sotto dimensionati, per affrontare il passaggio alla Tv digitale del futuro (Dvb t-2)". Così, in una nota l'Slc Cgil Marche.

"Sembra che l’unico scopo di questa vendita sia finanziario, e cioè quella di fare cassa, vendendo i 'gioielli di famiglia' per ripianare parte del debito, un’idea fallimentare già vista in altri casi. E’ come vendere la propria casa, tornandoci in affitto a un costo più alto, arricchendo l’affittuario. Abbiamo tentato sino alla fine di far introdurre almeno una clausola di salvaguardia sugli effetti che il personale potrebbe subire con eventuali licenziamenti collettivi, ma la Rai non ne ha voluto sapere", prosegue il comunicato sindacale.

Per questo, l'Slc si è mobilitata sin da subito, con il blocco delle prestazioni straordinarie, da aprile fino al 3 maggio, e lunedì 11 aprile effettuerà uno sciopero per l’intera giornata, con presidio a Roma, presso il ministero dello Sviluppo economico, al quale parteciperanno anche i lavoratori di Ancona.