Sindacati convocati dal ministro del Lavoro Andrea Orlando, oggi, per discutere di politiche a sostegno di un'occupazione di qualità. Nell'emergenza, tutta italiana, dei contrattini e dei lavoretti. Un'emergenza ampiamente segnalata dalle confederazioni sindacali nella mobilitazione delle settimane scorse, scatenata da una Legge di Bilancio che non ha certo affrontato nel modo giusto il problema. Ma oggi, al tavolo, gli argomenti irrisolti sono riemersi. "Gli argomenti di cui si discute oggi - ha spiegato il segretario generale della Cgil Maurizio Landini - erano alla base dello sciopero generale fatto a dicembre: quello che denunciava i salari bassi, la troppa precarietà, quella che chiedeva di rimettere al centro il lavoro e la qualità del lavoro. Trovo dunque che sia importante che il governo abbia ascoltato e si sia reso disponibile ad aprire questo confronto". 

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Al termine dell'incontro, Landini ha spiegato che "si è aperto un confronto sul lavoro, e il ministro riconvocherà un nuovo incontro entro fine mese. Sono emersi punti importanti per ridurre la precarietà, incentivare la formazione, la stabilità e il lavoro di qualità". "Si sono registrate diverse valutazioni - ha aggiunto il numero uno della Cgil - ma è importante che sembri la volta buona per arrivare a un confronto sulla necessità di superare la precarietà e di riaffermare la centralità dei contratti stabili e il ruolo dei contratti nazionali di lavoro".

Durante il confronto odierno "si è ragionato su come affrontare i contratti a termine, e le loro causali, si è ragionato sulla contrattazione, sul superamento dei contratti pirata, sul dare validità generale erga omnes ai contratti. Contemporaneamente - ha proseguito Landini - si deve dare una tutela a chi oggi lavora su piattaforme, indicando la necessità di rafforzare i salari".

Sul tavolo c'è anche la riduzione del "numero dei contratti", ridefinendone il perimetro. "Abbiamo ribadito la necessità di arrivare a forme legislative di sostegno alla contrattazione collettiva e alla misurazione della rappresentanza". 

La Cgil ha anche "posto il tema di come, in questa fase transitoria di avvio della riforma degli ammortizzatori sociali, si sostengono le imprese e i lavoratori maggiormente coinvolti dalla crisi, non solo il turismo e servizi, ma anche i settori della moda e dell'automotive - ha detto Landini - che hanno la necessità di aprire tavoli seri di discussione che riguardano sia le politiche industriali, sia le questioni di gestione di una fase difficile soprattutto per le imprese dell’indotto".

Inoltre si è discusso "il problema delle quarantene e della malattia": la Cgil ha chiesto "che queste due questioni vengano affrontate, e che "nei prossimi giorni" il governo trovi "risposte e soluzioni", ha concluso il segretario generale della Cgil.