Domani (29 dicembre) sul tavolo del ministero dello Sviluppo Economico ci sarà il futuro della fabbrica fiorentina Gkn passata dalla proprietà del fondo inglese Melrose, che aveva annunciato chiusura e licenziamenti per tutti i 422 dipendenti, alla Of Spa di proprietà dell'imprenditore Francesco Borgomeo. Il tema cruciale sarà quello della reindustrializzazione ed è proprio sul piano industriale che le tute blu e le organizzazioni sindacali di Fim, Fiom e Uilm giudicheranno l'operazione.

Borgomeo, dal canto suo, ha assicurato il pagamento integrale dello stipendio di dicembre e una somma equivalente al premio di produzione del 2020, ma per i metalmeccanici Cgil ora è necessario dettagliare un cronoprogramma a partire dal rendere noto gli investitori e i loro piani industriali. Proprio per questo sono stati i primi a richiedere con urgenza un incontro al Mise.

"Al dottor Borgomeo, che ha denominato la nuova azienda QF, a significare “Fiducia nel Futuro della Fabbrica di Firenze”, - hanno dichiarato nei giorni scorsi Daniele Calosi e Michele De Palma, segretari rispettivamente della Fiom Cgil Firenze e della Fiom Cgil nazionale - diciamo che la Fiom e i lavoratori avranno fiducia nel futuro sulla base del piano industriale, solido e concreto, che garantisca la continuità occupazionale e il mantenimento dei diritti acquisiti dei lavoratori. Ricordiamo che, qualora i soggetti impegnati nella reindustrializzazione, per qualsiasi motivo economico e di mercato non dovessero palesarsi, spetterà al proprietario presentare un piano industriale con le suddette garanzie e la compartecipazione di Invitalia".

Un ruolo quello delle istituzioni che continuerà a essere fondamentale perché dovranno farsi garanti dell'intesa che verrà raggiunta. Quella dei lavoratori della Gkn è una lotta che ha pagato e che è riuscita a evitare licenziamenti e chiusura: adesso però la sfida è il lavoro di qualità. E su questo il sindacato non ha intenzione di fermarsi: "I lavoratori e la Fiom su questa vertenza non sono mai stati spettatori ma artefici del proprio destino. - hanno ricordato Calosi e De Palma - Troppe volte in questa vertenza abbiamo letto dichiarazioni, come sul decreto antidelocalizzazioni, che sono state tradite dai fatti. Continueremo ad affrontare con responsabilità e serietà il confronto con la nuova proprietà per il diritto al lavoro e alla contrattazione, perché questo futuro ce lo siamo conquistati”.