Il marchio francese della grande distribuzione prevede la cessione di 106 supermercati e mini-mercati a piccoli imprenditori nel corso del 2022 di cui 41 in Lombardia, 18 in Campania, 17 in Liguria, 16 nel Lazio, 6 in Toscana, 4 in Emilia Romagna, 3 in Piemonte e 1 in Abruzzo, che dovrebbero coinvolgere circa 1000 lavoratori. A rischio 615 equivalenti full time in esubero, a cui potrebbero corrispondere più di 800 persone.

Nell’ultimo incontro tra sindacati e azienda, Carrefour ha presentato il piano di investimenti per il triennio 2022-2024 prevedendo un importante incremento di fatturato attraverso leve commerciali differenziate tra Iper, Market ed Express, ma senza un vero investimento sulle lavoratrici e i lavoratori:

“Da una parte si proclamano esuberi e dall’altra si conservano le attività affidate a terzi (rifornimento scaffali, Pls e surgelati, spesa online), si utilizzano i somministrati e si gestiscono unilateralmente i trasferimenti. Il progressivo svuotamento dei negozi non garantisce un adeguato servizio, riduce il presidio nei punti vendita e di conseguenza rende sempre più insostenibile l’organizzazione del lavoro”. È il commento di Alessio Di Labio, segretario nazionale della Filcams Cgil, che critica inoltre la scelta di avviare da subito la procedura di mobilità, volendo dettare i tempi della trattativa. 

La volontà dell’impresa è quella di arrivare il prima possibile ad avviare il piano di uscite incentivate, per la Filcams si deve pensare prioritariamente a chi continuerà a lavorare in Carrefour: “Il rilancio della rete vendita, un’organizzazione del lavoro dignitosa e l’esclusione delle terziarizzazioni sono gli elementi su cui ancora non sono state fornite risposte convincenti.” La Filcams ha, inoltre, esplicitato al tavolo l’esigenza di condividere un protocollo per la regolamentazione del franchising in Carrefour, come è urgente fare chiarezza sulla situazione in Campania.