È stato un assalto al lavoro e alla democrazia. L’irruzione nella sede nazionale della Cgil di sabato scorso (9 ottobre) ha provocato una reazione istantanea su tutto il territorio. Le luci delle Camere del Lavoro in tutta Italia già quella sera, dopo poche ore, si sono accese. Non c’è stato quasi neanche bisogno di avvisare le compagne e i compagni, di organizzarsi, perché, come è successo a Roma, chiunque senta la Cgil come casa sua, d’istinto, è corso a presidiare la Camera del Lavoro della propria città. Mentre a Corso Italia ci si stringeva davanti al portone violato, le centinaia di sedi, dislocate in tutto il paese, hanno aperto i battenti, per dimostrare agli aggressori fascisti che le donne e gli uomini della Cgil non hanno paura, non si spaventano e sono pronti a difendere la propria casa, come sempre è stato.

In Emilia-Romagna iscritte e iscritti al sindacato sono corsi, nella serata di sabato, a proteggere con la loro presenza le Camere del Lavoro. E domenica mattina tantissimi cittadini, esponenti delle istituzioni, del mondo politico, sindacale e associativo, hanno espresso solidarietà alla Cgil. Più di 2mila persone a Bologna si sono raccolte davanti alla Camera del Lavoro metropolitana e alla sede regionale della Cgil in via Marconi. Lo stesso è successo a Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Imola, Forlì, Ravenna, Cesena e Rimini. “L'attacco al sindacato è un colpo al cuore della democrazia. Gli squadristi però non ci intimidiranno, continueremo a difendere i diritti di chi lavora e a difendere la nostra costituzione repubblicana e antifascista", ha sottolineato il segretario generale della Cgil Emilia-Romagna Luigi Giove.

Anche in Basilicata porte aperte. “L’aggressione di sabato è un fatto gravissimo – ha detto Angelo Summa, segretario generale della Cgil regionale -. Riporta alla memoria periodi bui della nostra storia che mai più dovranno ripetersi: tutte le forze democratiche del Paese devono unirsi per impedire che prevalgano la violenza e che la democrazia soccomba, in un momento delicatissimo per il paese. I sindacati confederali, come sempre hanno fatto, saranno in prima linea contro ogni tentativo di smantellare l’agibilità democratica e la libertà di lavoratrici, lavoratori e cittadini tutti”.

“Come Cgil – scrive il sindacato lombardo -, a livello nazionale e locale, contrasteremo con decisione qualsiasi azione o iniziativa contro la libertà democratica nel nostro paese. Siamo certi che con questo obiettivo troveremo al nostro fianco tutte le forze democratiche e antifasciste decise, come siamo noi, a difendere i diritti costituzionali che con gli atti di oggi sono stati messi sotto attacco. Ci aspettiamo infine che tutte le istituzioni si attivino al fine di garantire e tutelare l'agibilità democratica del Sindacato su tutto il territorio nazionale”.

(L’intervento del segretario generale della Cgil di Milano, Massimo Bonini)

Anche in Campania, le Camere del Lavoro domenica (10 ottobre) sono rimaste aperte in tutta la regione "a difesa dei valori della democrazia e del lavoro, contro ogni forma di squadrismo!".

(La video dichiarazione del segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci)

“Il fascismo lo abbiamo già sconfitto una volta, i suoi epigoni li fermeremo anche questa volta. Non ci facciamo intimidire!”, scrive la Cgil del Veneto in un post affidato a Facebook.

“Il fascismo non è un’opinione, è un crimine. Attaccare le Camere de Lavoro non è attaccare la Cgil ma tutte le persone che lavorano e che hanno bisogno di lavorare per vivere”. Così la segretaria generale della Cgil di Torino, Enrica Valfrè, al presidio davanti alla sede di via Pedrotti dove tantissime persone hanno risposto all’appello per testimoniare solidarietà. “Oggi siamo qui ma le nostre sedi sono aperte sempre e lo saranno sempre più: questa è la risposta alle organizzazioni che si richiamano al fascismo e che bisogna dichiarare illegali, per fare rispettare i valori più profondi della nostra Costituzione”. Presidi in tutto il Piemonte.

 

“Un fatto gravissimo - la dichiarazione di Alfio Mannino, segretario generale della Cgil in Sicilia, dove ieri le 65 sedi del sindacato sono state aperte e presidiate. Un attacco alla democrazia e a tutto il mondo del lavoro, a quel mondo del lavoro che ha consentito di affrontare e superare una delle fasi più difficili del Paese. Noi rispondiamo con la partecipazione. E serriamo le file a difesa delle libertà costituzionali”. 

A Palermo centinaia di persone, tra cui il sindaco, Leoluca Orlando, hanno portato la propria solidarietà alla Cgil partecipando al presidio che si è svolto sotto la sede della Camera del Lavoro. 

In Umbria, una grande ondata di solidarietà è arrivata alla Cgil prima dalla Marcia della Pace Perugia-Assisi, dove lo striscione del sindacato è stato accompagnato da lunghi applausi da parte di tutti i manifestanti -, poi nelle Camere del Lavoro.

Presidi, solidarietà e porte aperte anche nelle Camere del Lavoro delle Marche. “L’assalto alla sede nazionale è un atto ignobile e di inaudita gravità. Un atto di vero e proprio squadrismo fascista in quello che è un luogo simbolo di diritti e libertà. Un attacco alla democrazia e a tutto il mondo del lavoro che riporta alla memoria periodi bui che non devono ripetersi e da condannare fermamente”, ha dichiarato Daniela Barbaresi, segretaria generale della Cgil regionale.

In Friuli Venezia Giulia ieri presidi a Trieste, Udine e Pordenone. "L’attacco squadrista subito dalla sede della Cgil è un episodio che sconcerta anche per la sua brutalità, con la selvaggia distruzione di quadri, libri e altri atti di vandalismo. Gesti che bastano da soli a qualificare la natura dell’assalto e la mancanza di qualsiasi logica che non sia quella dell’intimidazione e della violenza fine a se stessa. Squadrismo allo stato puro, di fronte al quale serve una reazione ferma non soltanto da parte della Cgil, che ha subito l’attacco, ma di tutto il mondo del lavoro e della società civile e democratica, in tutte le sue espressioni", ha dichiarato il segretario della Cgil regionaleVilliam Pezzetta.

“Siamo il sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori. Siamo fondati sul lavoro e sull’antifascismo. Un attacco di questo genere alla nostra sede nazionale non può che essere “il disegno” di menti fasciste, tra cui anche qualcuno “mascherato” da no vax. Resistiamo e continueremo a resistere”. È il commento di Vilma Gaillard segretaria generale Cgil Valle d'Aosta. 

“Oggi in Toscana - ha detto Dalida Angelini, segretaria generale Cgil regionale - si è manifestata grande vicinanza a tutta la Cgil. L’attacco fascista alla nostra sede nazionale è stato vissuto come una ferita alla democrazia. Le nostre sedi sono state aperte in ogni provincia e sono state ‘abbracciate’ da istituzioni, società civile e semplici cittadini: ringraziamo tutti e tutte. Le organizzazioni fasciste vanno messe fuori legge e non ci intimidiranno con i loro atti squadristi, sabato 16 ottobre sarà importante partecipare a Roma alla manifestazione di Cgil, Cisl e Uil per il lavoro e contro i fascismi”.