Il 15 ottobre sarà necessario per tutte le lavoratrici e i lavoratori mostrare il green pass per andare al lavoro. "Ci chiediamo quale sia il criterio della Regione che organizza un incontro con il settore pubblico e bypassa  invece quello privato (industria). Le lavoratrici e i lavoratori (metalmeccanici e non) meritano attenzione come tutti le lavoratrici e i lavoratori. Sembra che il problema del settore privato non riguardi la politica regionale - afferma Fabrizio Graziola, segretario generale Fiom Cgil Valle d’Aosta -. Così facendo si vanno a creare distinzioni che in un periodo come questo sono da evitare. Forse sarebbe stato opportuno convocare tutte le organizzazioni sindacali che rappresentano sia il pubblico che il privato. Si chiama giustizia.

La Regione dovrebbe avere a cuore il tessuto economico nella sua totalità. Dal 15 ottobre potrebbe succedere (e ci auguriamo fortemente di no) che alcune aziende si trovino a dover affrontare una riduzione del personale. Se ciò accadesse ci troveremmo davanti a uno stop della produzione. Stop della produzione che a sua volta significherebbe niente lavoro. Speriamo di no. Premettendo che la Fiom è a favore del vaccino, non si può nascondere la testa sotto la sabbia e far finta che i problemi non sussistano. La Regione ha chiaro che le sospensioni dal posto di lavoro potrebbero comportare che delle fabbriche si ritrovino con reparti fermi? E se questo malauguratamente dovesse accadere, poi che cosa si fa?

Salute e lavoro sono ai primi posti per noi. E lo ripetiamo come un mantra, sia tutte le volte che ci accusano di servilismo e di abbassare la testa ai “poteri forti”, sia all’opposto quando ci etichettano come difensori dei no vax. Niente di tutto questo. Siamo sindacato e seguiamo le disposizioni di legge ancora di più se si tratta di salvaguardare la salute pubblica. Ma proprio perché siamo sindacato, ci occupiamo di tutelare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Il lavoro è fondamentale e non si può continuare a navigare a vista (e ci riferiamo alla Regione Autonoma Valle d’Aosta e al Governo nazionale), soprattutto quando si tratta di preservare dei posti di lavoro”.