Sciopero unitario, ieri (8 ottobre) per l’intero turno di lavoro e manifestazione dei dipendenti Schneider Electric di Cairo Montenotte, in provincia di Savona, contro la cessione del sito annunciata nei giorni scorsi dall’azienda. La produzione di trasformatori di misura per media tensione da marzo 2022 dovrebbe passare alla Semar, uno degli attuali fornitori, mettendo a rischio il futuro di 130 dipendenti.

“Fino a due mesi fa eravamo in linea con gli obiettivi, l’azienda non è in crisi ma improvvisamente questo stabilimento non è più strategico e si decide di cederlo. In ballo c’è il destino di 130 famiglie- spiegano Andrea Pasa, segretario generale Cgil Savona e Andrea Mandraccia, segretario generale Fiom Cgil Savona -. Con il nuovo acquirente temiamo che possano esserci ripercussioni occupazionali in un territorio già fortemente compromesso dalle crisi industriali che coinvolgono più di 3 mila lavoratori”.

Tra i tanti lavoratori che hanno partecipato al corteo anche Sonia e Igor, entrambi 50enni, che alla Schneider si sono conosciuti e poi sposati, sette anni fa. “Sono molto preoccupata, il nostro destino è legato a quello dello stabilimento – racconta Sonia che ha iniziato a lavorare come operaia nel 2001 -. Mio marito è più fiducioso, ma per una donna sapete cosa vuol dire rimettersi in gioco a 50 anni? “.