"Una notizia molto positiva per le lavoratrici e i lavoratori del settore". Con queste parole Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, commenta la firma dell’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto collettivo di Poste italiane

L'intesa, valida fino al 31 dicembre 2023, è stata raggiunta ieri sera, 23 giugno, tra Gruppo e sindacati di categoria, e riguarda il personale non dirigente. Prevede un aumento complessivo medio mensile di 110 euro pro capite e il pagamento di un importo una tantum di 1700 per il recupero del biennio 2020-2021. Per il leader della Cgil "è una risposta importante alle giuste attese delle lavoratrici e dei lavoratori che, anche nelle fasi più drammatiche della pandemia, hanno contribuito con il proprio lavoro alla coesione del Paese”.

“E’ inoltre importante - aggiunge Landini - che non ci sia stato nessuno scambio tra aumenti salariali e diritti normativi ritenuti da noi indisponibili. Come pure è importante che l’intesa preveda l’avvio di un confronto tra le parti per la sperimentazione e la definizione di modelli che favoriscano la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori alle decisioni aziendali”.

Nell'ipotesi di rinnovo è stato confermato il piano di assistenza sanitaria integrativa per tutti i dipendenti ed è stato rivisto il sistema delle relazioni industriali, alla luce dei processi di digitalizzazione in atto, con particolare attenzione alle prestazioni effettuate in modalità agile.

“La conclusione positiva del rinnovo contrattuale - prosegue il segretario generale della Cgil - può aiutare, inoltre, a far crescere ulteriormente il ruolo che Poste Italiane potrà avere nei prossimi anni per aiutare lo sviluppo del Paese. Puntando, innanzitutto, a diventare leader nel settore della logistica”.

“Nei prossimi giorni - conclude Landini - nelle assemblee inizierà la consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori ai quali spetta come sempre l’ultima parola prima della firma definitiva del contratto”.