Sarà sciopero generale per il settore. Lo ha detto forte e chiaro Giovanni Mininni, segretario generale della Flai Cgil, da piazza Plebiscito a Napoli, nella mattinata di protesta che ha coinvolto centinaia di piazze in tutta Italia. I lavoratori agricoli si sono mobilitati con i sindacati di categoria, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, davanti alle Prefetture. 

"Da tutte le piazze - ha detto il leader della federazione dell'agroindustria della Cgil - si è alzato forte il grido di rabbia e dolore dei lavoratori agricoli ignorati da questo governo. Nessun provvedimento varato dall'esecutivo Draghi a sostegno degli addetti del settore, laddove invece c’è stato a favore delle imprese. Questi lavoratori sono stati ignorati dopo essere stati dichiarati essenziali. Giusto che questo settore non si fermasse perché doveva garantire all'intero Paese gli approvvigionamenti, il cibo sulla tavola, ma non è possibile che questo settore e i propri lavoratori che comunque hanno risentito della crisi non abbiano avuto i giusti Decreti di sostegno, non siano stati considerati non solo nell'ultimo decreto 41 del governo Draghi, ma anche in quelli precedenti del governo Conte. Hanno beneficiato appena due volte di bonus, anche se interi pezzi del comparto, quali gli agriturismi o il florovivaismo, non hanno beneficiato di alcun aiuto e anche se molti addetti non hanno lavorato neanche una giornata nel 2020. Una battaglia che per questo si pone l'obiettivo di richiedere interventi sugli ammortizzatori sociali anche per i lavoratori della pesca e per quelli che non hanno la Naspi".

"Sciopero generale per il 30 aprile - ha scandito l'annuncio Giovanni Mininni - perché se il governo non ci ascolta, noi andremo avanti, contro le parti datoriali che non rinnovano i contratti provinciali agricoli da un anno e tre mesi o il contratto dei forestali da 9 anni. Siamo stufi e continueremo la nostra battaglia fino all’obiettivo".

Nella piazza di Napoli alle parole di Mininni hanno fatto eco le dichiarazioni di Nicola Ricci, segretario generale della Cgil Napoli e Campania, dove questo è un settore primario per l'economia. "C'è troppa confusione sul mondo agricolo, un elemento purtroppo in continuità con il precedente governo Conte. Si tratta di uno dei pezzi importanti della nostra economia, assieme all'industria e al pubblico impiego".

Noi chiediamo ovviamente - precisa Ricci - l'estensione dei bonus perché sono lavoratori dimenticati. In Campania il settore conta circa 40 mila addetti dell'economia in chiaro e molti altri di quella che definiamo sommersa. Poi c'è il problema della gestione dei fondi. Siamo sempre alle solite. La politica non riesce​ ad avere un'idea di programmazione su come destinare questi soldi".

Dal governo, intanto, arriva una prima apertura. "Tra i tanti settori danneggiati dalla pandemia in modo asimmetrico c'è senz'altro l'agricoltura, in particolare tutto il comparto relativo ai lavoratori stagionali. Da ministro voglio garantire ai sindacati il massimo impegno nel dialogo e il sostegno alle richieste". Lo scrive su Facebook Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche Agricole. "Voglio da subito - aggiunge - segnalare quattro elementi cardine da cui partire: un sostegno al reddito da inserire nel prossimo decreto sostegni, per eliminare ogni inaccettabile disuguaglianza; l'apertura di un tavolo di discussione sugli ammortizzatori sociali per i lavoratori agricoli, su cui c'è già la disponibilità del ministro Orlando; sul tema, è opportuno dotare anche il settore della pesca e acquacoltura di questi strumenti; l'impegno a non tramutare in mera formalità la condizionalità sociale contenuta nella nuova Pac, vanno infatti pienamente garantiti i diritti dei lavoratori. Quattro elementi su cui saranno concentrati nelle prossime settimane gli sforzi del ministero e che abbiamo il dovere di perseguire per riequilibrare parte di quelle asimmetrie che il Covid ha reso palesi".