Una vittoria per lavoratori e lavoratrici. Una sconfitta per la linea intransigente di chi avrebbe preferito non rinnovare il contratto. Per 400mila addetti dell'industria alimentare, dipendenti di piccole imprese, cooperative e artigianato, si conclude un percorso iniziato nel 2019, una vertenza lunga e delicata, passata per scioperi e mobilitazioni e per piccole, grandi conquiste come le prime firme sottoscritte ormai a fine luglio dello scorso anno.

Federalimentare non c'è ma al tavolo con i sindacati siedono 12 delle 15 associazioni del settore. Per Giovanni Mininni, segretario generale della Flai Cgil, si tratta di un contratto meritato da centinaia di migliaia di addetti che sono stati giudicati essenziali nei mesi della pandemia. Un atto dovuto nei loro confronti. La soddisfazione è tantissima. È un buon segnale per l'intero settore, sia per chi lavora ma anche per le imprese.