È tempo di presentare la domanda per il Progettone stagionale trentino, un servizio della Provincia autonoma a favore dei lavoratori e delle lavoratrici disoccupati, che vengono inseriti in attività di ripristino e valorizzazione ambientale e attività di servizi con contratto di lavoro stagionale.

“Il Progettone è uno dei due strumenti che, a livello provinciale, serve per accompagnare le persone alla pensione, al conseguimento dei requisiti minimi - ci spiega Elisa Cattani della Flai Cgil del Trentino -. Si tratta a tutti gli effetti di un sostegno dell’occupazione e ne sono dimostrazione le circa 1.700 persone coinvolte nel 2020”. L’operazione si divide in due parti: c’è il Progettone standard, nel quale si rientra avendo non più di 8 anni mancanti per il primo requisito pensionistico, e accompagna alla pensione con un posto di lavoro a tempo indeterminato gli uomini (limite di età di  53 anni) e le donne (limite di 49 anni) che sono disoccupati perché  licenziati per oggettivo e giustificato motivo economico; il Progettone stagionale, invece, è stato pensato per coprire coloro ai quali manca invece il requisito inerente il suddetto licenziamento. In quest’ultimo caso cambiano i requisiti anagrafici per chi è iscritto alla legge 68/99 per il reinserimento nel mondo del lavoro per i disabili (44 anni per le donne e 48 per gli uomini) e si ha accesso a contratti stagionali di 6/9 mesi con riassunzioni di anno in anno.

“A questo strumento si affianca l'intervento 19 che coinvolge le persone segnalate dai servizi sociali”, aggiunge Cattanei specificando poi le mansioni e i comparti attribuiti a coloro che partecipano al Progettone: “Andranno a operare, a supporto di altri lavoratori strutturati, nel settore del verde, della manutenzione delle piste ciclabili e di parchi e giardini urbani, così da eseguire, ad esempio, manutenzioni che non siano strettamente di carattere edile. C’è poi l’impiego nei servizi culturali pubblici e privati, come all’interno di castelli, musei e biblioteche con varie mansioni. È previsto anche l’inserimento negli staff delle Rsa, ma quest’anno questa via non è praticabile per ovvii motivi”.  

Alla domanda su quale sia attualmente in Trentino la situazione generale degli stagionali, Elisa Cattani risponde con una notizia che non ha segno esclusivamente negativo, perché nel settore agricolo del quale lei si occupa c’è stato un incremento di posti di lavoro, “naturalmente con un aumento di ore non congruo, ma che ha visto tutta una fetta degli stagionali del turismo (messo fortemente in crisi dalla pandemia) rivolgersi proprio all’agricoltura, agevolati anche dalla difficoltà di reperimento della manodopera estera per la raccolta di ciliegie, mele e uva. Ci sono stati – conclude – molti movimenti di spostamento di lavoratori da una categoria all’altra e quindi anche contrattuali”.

Riassumendo, per presentare la domanda i disoccupati e le disoccupate devono essere residenti e domiciliati in provincia di Trento da almeno 5 anni continuativi al momento della domanda o da 10 anni nel corso della vita purché residente e domiciliato da almeno un anno in provincia di Trento al momento della domanda. È previsto anche un requisito anagrafico: almeno 49 anni per le donne e 53 per gli uomini; per chi è iscritto alla legge 68/99, il requisito è di almeno 44 anni per le donne e 48 per gli uomini. Il termine ultimo per chiedere di essere inserito nel Progettone stagionale scade il 15 febbraio. Per maggiori informazioni si può chiamare Flai del Trentino a questi numeri: 345.9797420 o 0461.040111.