Non è facile scioperare il 24 dicembre. Ma se dopo quasi cinque anni le controparti continuano a rifiutare – con strumentalizzazioni pretestuose – di rinnovare il contratto di lavoro, la mobilitazione appare inevitabile. E così il 24 dicembre i 100.000 addetti del settore degli addetti alla sicurezza e della vigilanza privata incroceranno le braccia: la decisione è stata presa da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs dopo l’esito fallimentare dell’incontro dell’11 dicembre. “In tutti questi 54 mesi – spiega Sandro Pagaria, responsabile del settore per la Filcams Cgil – ci sono stati continui stop and go. Ma l’atteggiamento delle controparti è chiaro: vogliono spostare più in là possibile la firma, come se per loro il miglior contratto fosse nessun contratto”.

E invece un contratto adeguato e aggiornato  è necessario in un settore che negli anni ha finito per ridursi a una giungla selvaggia, nella quale livelli di concorrenza imbarbariti, appalti al massimo ribasso, pirateria contrattuale violazioni di norme per l'esercizio dell'attività si scaricano sulla vita delle guardie giurate e degli addetti alla sicurezza.

Non è un caso che l’ultimo punto d’attacco dei datori di lavoro sia il mercato del lavoro: “Vogliono aumentare il ricorso ai contratti a tempo determinato e addirittura introdurre il lavoro a chiamata – incalza il sindacalista – e anche qui lo scopo è chiaro: precarizzare il più possibile il comparto, il che è in contraddizione con l’evoluzione che questo lavoro sta avendo negli ultimi anni”. In molte situazioni ormai le guardie giurate svolgono le stesse funzioni delle forze dell’ordine e hanno un ruolo fondamentale nel garantire la sicurezza ai cittadini: anche per questo serve un nuovo contratto che deve essere adeguato a questa nuova realtà: “E come si conciliano questi aspetti, con il tentativo di precarizzare al massimo il settore? – si chiede polemicamente Pagaria –. Proprio per la delicatezza delle funzioni svolte la professionalità degli addetti è sempre più importante e pensare a una flessibilità estrema con una moltiplicazione del turn-over va in una direzione opposta”. Anche per questo, per sottolineare la funzione in qualche modo pubblica svolta dagli addetti, i sindacati hanno scritto una lettera al presidente Giuseppe Conte (poi inoltrata a tutti i parlamentari) che spiega la vertenza in corso.

Lo sciopero di domani cercherà di smuovere un po’ le acque. Ma la situazione non è semplice. “Le controparti – riprende Pagaria – fanno leva sulle difficoltà derivate alla pandemia. Dicono dunque di essere disponibili a trattare ma sostengono che risultati si potranno avere solo dopo aver verificato la ricadute sulle aziende dell’emergenza sanitaria. Ma anche questo è pretestuoso: nel complesso il settore ha retto ed è dimostrato dal fatto che molte realtà sono state costrette in questi mesi ad assumere, proprio per fronteggiare questa situazione”. 

È del resto esperienza di tutti aver visto come tante guardie giurate abbiano svolto un ruolo fondamentale per garantire distanziamento e sicurezza sia in luoghi pubblici sia in realtà come la grande distribuzione o i centri commerciali. Ma questo, evidentemente, non è abbastanza per meritarsi non un premio, ma, semplicemente, il rinnovo del proprio contratto di lavoro.