Sedersi al tavolo di un rinnovo contrattuale, durante una pandemia, non è facile. Ma le organizzazioni sindacali Slc Cgil, Fistel Cisl e Ulcom Ugl si sono impegnate a farlo al più presto possibile, per firmare il nuovo contratto nazionale del settore cartario e cartotecnico, scaduto un anno fa. D'accordo con Assocarta e Assografici, inoltre, sottolineano l’esigenza di ricorrere a misure organizzative eccezionali.

L’emergenza Covid-19 mette a dura prova la tenuta economica e sociale del Paese, anche in quei settori produttivi che non si sono mai fermati. La fabbricazione della carta, nelle sue varie forme e destinazioni, è stata considerata un’attività essenziale, che ha visto i lavoratori, le imprese e i sindacati svolgere anche un ruolo da pionieri nella messa a punto delle misure di sicurezza. La Smurfit di Lucca, per esempio, è stata tra le prime fabbriche a dover gestire il caso di un operaio positivo, già a marzo scorso. Alla Kymberly-Clark in provincia di Novara, la collaborazione tra gli rlu, gli rls e i vertici dell’azienda ha dato vita ad uno tra i primissimi protocolli sulla salute e la sicurezza, adottato in tutto il mondo dalla multinazionale della carta e servito come prototipo per quelli successivi.

Eppure non di rado queste aziende, come la Fedrigoni di Verona, sono dovute ricorrere,agli ammortizzatori sociali, soprattutto a partire dalla fase due. “Non ci siamo mai fermati, ma ora andiamo in cassa integrazione” racconta Riccardo Bonizzato, rsu Slc. Il settore della carta, così come molti altri ritenuti essenziali, subisce il contraccolpo di una crisi che sta facendo calare vertiginosamente la domanda.

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A ciò si aggiungono, come scrive in una nota la Slc Cgil, l’aumento costante dei contagi al di fuori dei luoghi di lavoro e le conseguenti misure cautelative, che si riflettono fortemente sulla quotidiana gestione dell’attività produttiva aziendale. Giulia Guida, segretaria nazionale Slc Cgil, sottolinea “Il valore strategico del settore, da sempre fortemente impegnato nella transizione green e all'avanguardia per il recupero degli scarti da riciclo”. Ma la situazione evolve troppo rapidamente e per questo occorre un monitoraggio costante, che permetta di ricorrere anche a soluzioni organizzative eccezionali. “L’obbiettivo primario – prosegue Guida – resta la tutela della salute dei lavoratori e della salvaguardia della continuità produttiva, anche con riguardo alle evidenti criticità economico-finanziarie che il mutato contesto  mondiale inevitabilmente costringe a valutare”. La leader sindacale conclude ricordando il ruolo fondamentale dell’industria cartaria nelle politiche di sviluppo sostenibile e nell'economia circolare del paese. Non ce ne si dimentichi, insomma, nella destinazione delle risorse del Recovery Fund.