“L’integrità organizzativa e societaria della Banca Monte dei Paschi va rigorosamente preservata, in particolar modo rispetto a piani industriali che ne prevedano il cosiddetto spezzatino”. A dirlo è il segretario generale della Fisac Cgil nazionale Nino Baseotto, evidenziando che “la tutela dell’occupazione e del tessuto sociale in cui Mps opera sono obiettivi primari. La presenza nella compagine societaria dello Stato, i pesanti sacrifici fatti dalle lavoratrici e dai lavoratori negli anni, vanno a garanzia della tutela del risparmio e dell’affidabilità della Banca su tutto il territorio nazionale. In particolare, nel Mezzogiorno, bisogna riconoscere che spesso Banca Mps è rimasta al servizio della clientela anche laddove molte aziende hanno chiuso i loro presidi”.

L’esponente sindacale rileva che “coniugare una dimensione nazionale dell’azienda al tessuto economico delle piccole e medie imprese, delle famiglie e dei singoli, costituisce la specificità del Monte dei Paschi che non va dispersa. Dal momento che molti dei commitment richiesti dalla Commissione europea sono stati raggiunti, chiediamo al governo di ridiscutere e ridefinire gli altri commitment, in ragione anche del mutato contesto economico e sociale del Paese”.

Per il segretario Fisac Baseotto lo Stato deve mantenere “una propria presenza nel capitale di Mps, favorendone così il completo risanamento”. Il ministero dell’Economia e tutto il governo “hanno la responsabilità – conclude – di elaborare piani industriali che possano rilanciare l’azienda, determinando nel contempo concreti benefici per l’economia dei territori dove opera, nonché la tutela dell’occupazione promuovendo ove possibile l'assunzione di giovani”.