Questa è, purtroppo, una Pasqua diversa da quelle che abbiamo vissuto negli ultimi anni. È per tutti noi una giornata di speranza, di riflessione, di condivisione profonda della fase difficile che I'umanità sta vivendo a causa di un nemico subdolo e invisibile. Il nostro pensiero va a chi, in queste giornate terribili, ha perso i propri familiari, i parenti, gli amici più cari. La nostra profonda vicinanza va a tutti i medici, agli infermieri, al personale della sanità pubblica, alla protezione civile, a tutti i corpi dello Stato impegnati strenuamente per salvare le vite umane. Il nostro ringraziamento va a quei lavoratori e quelle lavoratrici, e sono tanti, che in queste ore assicurano la produzione essenziale, i servizi, la distribuzione delle merci, il consumo e il commercio, che consentono a tutti noi di continuare ad avere una vita ordinata e civile. Sono persone straordinarie che meritano un riconoscimento davvero speciale e il plauso generale di tutti gli italiani.

Il mondo del lavoro, a causa delle restrizioni che sono state assunte per le imprese e per tutto il sistema produttivo del nostro Paese, sta attraversando una fase molto dura e difficile. Non dobbiamo disperdere i sacrifici enormi, economici, sociali, familiari che con grande senso di responsabilità tutte le italiane e gli italiani stanno compiendo in queste settimane. Per questo abbiamo convenuto con il governo che non ci sono ancora le condizioni per una ripresa generale delle attività lavorative. Il sindacato c'è ed è in campo con le sue proposte, la sua grande rete solidaristica, come abbiamo fatto in altri momenti drammatici della storia del nostro Paese. Possiamo e dobbiamo utilizzare queste giornate per preparare l'Italia alle prossime fasi lavorando per la sicurezza e la salute di tutti In modo collaborativo e responsabile, ascoltando i consigli della comunità scientifica e delle istituzioni sanitarie, concordando insieme il futuro.

Tutti vogliamo che si ricominci nel massimo della sicurezza e con le necessarie garanzie per la salute, In tutti i luoghi di lavoro, nei territori, nelle città. Oggi è questa la priorità del sindacato, insieme alla salvaguardia dell'occupazione e del reddito per tutti i lavoratori. Sappiamo bene che nulla sarà come prima. Dobbiamo essere pronti a ripartire, facendo leva sul valore sociale del lavoro, della sua sicurezza, della dignità della persona. Bisogna insomma cogliere questa occasione per cambiare il nostro modello di sviluppo e ricostruire profondamente il nostro Paese che non vogliamo più sia quello di prima. Vogliamo un Paese che sappia ridisegnare l'economia basandosi, a cominciare dagli investimenti nel Mezzogiorno, sulla sostenibilità ambientale, sulle produzioni eco-compatibili, sul riassetto del territorio, sull'innovazione, la scuola, la formazione, la ricerca e la conoscenza; un Paese che ponga a fondamenta della sua azione la coesione sociale a partire dal riaffermare la centralità del lavoro, della partecipazione, dell'universalità del sistema sanitario pubblico, della qualità dei servizi sociali per gli anziani, per le famiglie, per le donne, per i giovani.

Vogliamo e ci batteremo per un'Europa nuova, solidale, orgogliosa della sua dimensione sociale, capace, con i suoi valori di libertà accoglienza e democrazia, di competere ed essere punto di riferimento nel mondo. Questo è oggi il modo con cui lavoratori e i loro sindacati vivono queste difficili giornate, preparandosi e preparando l'intero Paese alla sua rinascita, con unità, coraggio, solidarietà.