Più volte, il sindacato si è impegnato nella legislazione del lavoro, per tutelare in modo efficace i diritti dei lavoratori. Non a caso, la Cgil ha messo a punto un ddl d’iniziativa popolare, accompagnato da un milione e 200.000 firme, presentato in Parlamento, la Carta dei diritti universali del lavoro. Sempre in quest'ottica, parte ora il nuovo corso di formazione sperimentale giuridica, a cura del coordinamento nazionale della formazione Cgil, la Consulta giuridica e la Fondazione Di Vittorio. Di questo, si è occupata la puntata del 9 settembre di 'Quadrato rosso. La formazione va in rete'.

"Conoscere le norme sul lavoro, usarle bene e come fare ad aggiornarsi in caso di cambio e trasformazione della legislazione in materia. Abbiamo immaginato un percorso lungo e faticoso, che mette insieme la conoscenza delle leggi, con attività sia di aula che di laboratorio, da destinare sia alla Cgil nazionale che alle categorie e ai regionali. Come platea, avevamo immaginato una trentina di sindacalisti da formare. In realtà, sono diventati più di cento. Ovviamente, daremo una risposta positiva a tutti coloro che si sono iscritti. Almeno, questa è la scelta dalla segreteria. Il primo corso sarà sperimentale, cui seguiranno altri corsi". Così Giancarlo Pelucchi, responsabile formazione Cgil nazionale.

"Dunque, c'è una grande richiesta di partecipazione e un grande fabbisogno di formazione giuridica da parte di tutte le strutture Cgil. Una sorta di prosecuzione ideale dei corsi di formazione a distanza che abbiamo fatto con gli uffici vertenze organizzati negli anni scorsi, che riguardava il diritto e le tutele dei lavoratori, riservati ai funzionari. Il nuovo corso è articolato in cinque moduli, progettati dall’ufficio giuridico, che riguardano tutte le novità legislative e anche giurisprudenziali. L'obiettivo di fondo è una maggiore integrazione e aggiornamento delle conoscenze giuridiche da parte dei sindacalisti, inclusi coloro che provengono dalle categorie e dai territori. Per affrontare la complessità del nuovo apparato normativo, uno degli scopi del programma formativo è fornire a delegati e funzionari gli strumenti che servono per capire se le norme sono applicate correttamente oppure no", sostiene Lorenzo Fassina, Consulta giuridica Cgil.

"Il corso sulla formazione a distanza è stato il primo esperimento che abbiamo fatto - che ha avuto una grande diffusione - per dare gli strumenti minimi di conoscenza sulla Carta dei diritti Cgil. Quindi, ogni lezione è stata divisa capitolo per capitolo sui vari articoli, così organizzata: una lezione teorica di un docente, una lezione della segreteria politica, più documenti vari. È stato uno dei corsi più seguiti, e sulla falsariga di quello, abbiamo messo a punto il nuovo progetto", spiega Pelucchi.

"I cinque nuovi moduli, ognuno con una norma da approfondire, si articolano così: il primo, è dedicato ai contratti a termine, con una visione integrata sull’argomento sulla tutela individuale e collettiva, dove si parlerà, oltreché delle novità legislative, anche sui riflessi che avranno sulla contrattazione collettiva i contratti a somministrazione e stagionali. Con un ulteriore approfondimento sulla tutela dei precari. Il secondo modulo riguarderà la tutela del lavoro negli appalti pubblici e privati. Il terzo modulo atterrà alla tutela dei lavoratori dell’economia digitale, la nuova frontiera del lavoro che comprende lavoro subordinato e autonomo, così come lavoro agile e lavoro occasionale. Il quarto modulo è molto importante, dove l'argomento principale è il nuovo codice d’insolvenza, che interessa la riforma del fallimento, ma parleremo anche di altre cose che riguardano l’ufficio vertenze, inclusi temi quali il tfr e l'anzianità. Quinto e ultimo appuntamento del corso, dove c'è una grande aspettativa, quello concernente la disciplina sui licenziamenti e le sue trasformazioni", illustra Fassina.

Il giuslavorista Umberto Carabelli fa parte della Consulta giuridica Cgil, è docente emerito dell’università di Bari e ha contribuito alla stesura della Carta dei diritti Cgil: "Dal punto di vista metodologico, è un corso molto partecipato, basato sul sapere collettivo, non è solo lezione, ma anche studio per gruppi e discussione collettiva. Dal lato dei contenuti, è un corso incentrato sulle novità. Ma gli argomenti sono noti, come il lavoro a termine. In soatanza, si tratta di un progetto molto ambizioso. I criteri con cui abbiamo definito i cinque moduli attengono al piano metodologico e ai contenuti. Abbiamo tenuto conto delle specificità dei destinatari, che portano in dote le loro esperienze sindacali, che alla fine costituiscono un sapere collettivo per tutti. In buona sostanza, non è solo una lezione, ma uno studio per gruppi, fatto di relazioni e di discussione collettiva".

"Dal lato dei contenuti, è un corso incentrato sulle novità. Nei moduli 1, 2 e 5 le tematiche abbastanza tradizionali. Invece, i moduli 3 e 4 sono portatori di fortissima innovazione, che riguardano il mondo digitale e il nuovo codice per le imprese. Non abbiamo più a che fare con i classici lavoratori a tempo indeterminato, ma con lavoratori precari che utilizzano in larga misura i contenuti tecnologici e informatici, fortemente distribuiti sul territorio e non più confinati dentro una fabbrica. Dunque, parliamo di nuove forme di organizzazione del lavoro e di nuove tipologie di lavoratori, dal lato delle tutele. Il modulo 4 è dedicato ai licenziamenti, alle grandi crisi d’impresa e alla necessità di assicurare le tutele del lavoro non solo economiche, ma anche quelle indirizzate verso la ricerca e le possibilità di trovare lavoro.In tal senso, la legislazione francese è all’avanguardia, in quanto si è mossa in questa direzione già dagli anni Novanta. I docenti selezionati dovranno avere determinate caratteristiche, quali competenze specifiche sul tema oggetto di lezione e discussione, ma anche una fortissima capacità di essere insegnanti aperti, moderni e dialoganti. Saranno perlopiù professori che fanno parte della Consulta giuridica Cgil", specifica Carabelli.

"Corsi e lezioni inizieranno con un corso pilota per i primi 35-40 sindacalisti appartenenti a categorie e regionali, che partirà entro novembre, con le prime due giornate di formazione, per concludersi a fine aprile 2020: Ciascun modulo prevede una stanzialità di due giorni molto intensi e consecutivi. Una sorta di full immersion, anche questa un’innovazione per noi", conclude Fassina.