“Ma perché non pensate ai terremotati?”. Quante volte, specie negli ultimi giorni, è capitato di leggere questa domanda sui social network a commento di qualche post nel quale la Cgil (ma non solo la Cgil) prendeva posizione sulla vicenda di Carola Rackete, delle Ong o più in generale del salvataggio dei migranti in mare. Rispondere da qui, dalla meravigliosa piana di Castelluccio di Norcia è oltremodo facile, visto che oggi, 4 luglio, la Cgil, insieme a Cisl, Uil e Confindustria vede concretizzarsi uno dei tanti progetti che, grazie alla solidarietà di lavoratori e imprese, sono stati finanziati e resi possibili nelle zone colpite dal terremoto del 2016.

Qui, sulla piana resa unica dalla fioritura, se ne possono toccare con mano alcuni: una seminatrice, uno spargi-letame ad alta capacità, una vasca di carico per trasportare il prodotto finale, le famose lenticchie di Castelluccio. I macchinari, tecnologicamente all'avanguardia, sono stati acquistati dalla cooperativa che produce questa unicità dell'agricoltura locale grazie appunto al contributo (pari al 70% del costo complessivo) da parte del Comitato sisma centro Italia, formato da Cgil, Cisl e Uil, insieme a Confindustria.

Il Comitato ha raccolto complessivamente 7 milioni di euro, finanziando 104 progetti in tutto il cratere (quindi oltre all'Umbria, nelle Marche, in Abruzzo e nel Lazio), 28 rivolti rivolti alle imprese e al mondo del lavoro e i restanti destinati a Comuni e associazioni, come ad esempio quello che ha permesso alla Pro Loco di Norcia di acquistare un minibus da utilizzare come “taxi sociale”.

“Noi siamo un soggetto che non finanzia beni, ma progetti, per questo siamo molto attenti ai risultati che le risorse, raccolte tra lavoratori e imprese, producono in termini di creazione di posti di lavoro e di valorizzazione delle eccellenze locali”, spiega Davide Martina, che per il Comitato sisma centro Italia segue i progetti finanziati. “Ecco perché oggi qui a Castelluccio di Norcia non celebriamo la fine di un percorso, ma piuttosto l'inizio, perché questi macchinari devono servire a creare nuova occupazione e sviluppo per il territorio”.

Sì perché qui è forte la volontà di tornare alla normalità e quindi a produrre, come si è sempre fatto. Un concetto che esprime molto bene Gianni Coccia, socio della cooperativa della lenticchia e portavoce degli agricoltori di Castelluccio: “È grazie agli investimenti che si può vincere la sfida della ripartenza dopo il trauma del terremoto – spiega – e questi macchinari che abbiamo potuto acquistare grazie al contributo di Cgil, Cisl, Uil e Confindustria sono molto importanti soprattutto per i giovani, che sono la maggioranza dei nostri 14 soci e che hanno scommesso sul loro futuro qui, scegliendo di restare nonostante le grandi difficoltà”.

“Per noi questa è una giornata molto importante – afferma Gianna Fracassi, vice segretaria generale della Cgil presente alla cerimonia a Castelluccio – Come sindacati, insieme a Confindustria, abbiamo fatto una scelta di fronte alla grande solidarietà, davvero commovente, di tanti lavoratori e delle imprese: quella di scommettere sul lavoro in questi territori e di sostenere i servizi sociali. Ma essere qui oggi – aggiunge Fracassi – ancora una volta, dopo il 'viaggio' che abbiamo fatto ad aprile con il nostro segretario generale Maurizio Landini, significa riconfermare il nostro impegno: la Cgil è presente, prova a dare risposte concrete ai bisogni, e a mettere in campo un'iniziativa di livello nazionale per denunciare i ritardi di una ricostruzione pubblica che è ancora ferma e sulla quale il governo deve dare risposte”.