Non si arresta lo sgomento in tutto il mondo della scuola dopo le dichiarazioni di questa mattina del Ministro Valditara sulle classi differenziali per gli studenti con background migratorio.

Per gli studenti della Rete degli Studenti Medi si tratta dell'ennesima conferma di un progetto di scuola volto ad acuire le differenze sociali e oggi anche culturali: un provvedimento che segna un limite tra studenti di serie A e serie B.

“L'inclusività è uno dei valori della scuola pubblica – dichiara Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi –. Immaginare classi differenziali per chi ha un background migratorio aumenterebbe la ghettizzazione e l'estromissione da ambienti di socialità, come lo sono le classi. In un Paese in cui i casi di razzismo sono all'ordine del giorno, le dichiarazioni del Ministro Valditara appaiono solo come un assenso silente alla destra più becera del Paese, utili solo a fini elettorali e che nulla hanno a che fare con la missione dell'istruzione”.

La Rete degli Studenti Medi ricorda nella nota al Ministro che “sta intervenendo sul futuro del Paese, non può farlo nell’ottica di una propaganda ideologica e pericolosa”, dichiara Camilla Velotta dell’Esecutivo Nazionale della Rete degli Studenti Medi. “Non si può pensare di basare l’inclusione nei luoghi dell’istruzione su classi separate per gli studenti con background migratorio. Serve ripensare complessivamente i nostri spazi e l'indirizzo della scuola pubblica, per renderla davvero adatta a ogni studente. La soluzione non starà mai nella marginalizzazione, al contrario serve un lavoro di integrazione molto più profondo, che non faccia percepire agli studenti con background migratorio di dover seguire un percorso diverso dai loro compagni di classe, quando nel 70% dei casi sono nati e cresciuti nel nostro Paese”.