Gli uomini e le donne dello spettacolo, artisti e maestranze, sono tra i più colpiti dalla pandemia. Positiva la riapertura dei luoghi della cultura, ma che sia occasione di lavoro per tutti. 

A fine marzo, nei territori contrassegnati dal giallo, cinema e teatri potranno riaprire le porte, buona notizia. Certo una boccata di ossigeno e la speranza della luce in fondo al tunnel per chi di spettacolo dal vivo e registrato vive. Ma le chiusure di questi mesi hanno pensato e pesano. Per questa ragione il segretario generale Slc Cgil Palermo Marcello Cardella e la responsabile del settore artiste e artisti della Slc Cgil Palermo Consuelo Lupo affermano: “Accogliamo favorevolmente la riapertura dei teatri e dei cinema nel rispetto delle norme anti Covid, ribadendo comunque la necessità di sostegni e indennità adeguati che garantiscano per tutto il 2021 i lavoratori dello spettacolo”. 
   
In questi mesi il sindacato è stato al fianco degli operatori per rivendicare il diritto al reddito e al lavoro anche per chi della cultura e dello spettacola ha fatto la propria occupazione, proprio per questo i dirigenti sindacali sostengono che: “La riapertura dei luoghi della cultura e dello spettacolo  è  sicuramente il frutto delle rivendicazione e delle mobilitazioni di queste settimane, scaturite con la manifestazione nazionale del 23 febbraio e rappresenta un segnale di rinascita dopo un anno buio, nel quale le lavoratrici e i lavoratori di questo settore hanno subito pesanti ricadute economiche”.


Ma alle buone notizie dovrebbero seguire coerenze, inclusività e solidarietà, ma così è sempre. “Alla luce di quanto evidenziato in premessa-  proseguono Marcello Cardella e Consuelo Lupo -  dispiace constatare come, in un momento di crisi occupazionale del settore, tra i titoli del cartellone della ripartenza del Teatro Biondo ci sia ancora una volta lo spettacolo Viva la vida interpretato dalla direttrice dello stesso Teatro Biondo di Palermo. Alla Slc Cgil sembra una scelta inopportuna e fuori tempo, fermo restando la legittimità della espressione artistica di ognuno. Sommare ruoli in un momento di così forte sofferenza non ci sembra una scelta felice e condivisibile. Sarebbe invece opportuno, come da sempre sostenuto dalla Slc Cgil, terseguire la massima inclusività dando opportunità lavorative agli artisti del territorio”.