In queste ore l’Agenzia delle Entrate ha reso noti i numeri legati alla previsione di un contributo a fondo perduto, come previsto dal “decreto Rilancio”, il dl n. 34 del 19 maggio 2020. La misura consiste nell’erogazione di una somma di denaro senza obbligo di restituzione e spetta ai titolari di partita Iva che esercitano attività d’impresa e di lavoro autonomo o che sono titolari di reddito agrario. L’importo è commisurato alla diminuzione di fatturato subita a causa dell’emergenza covid. A rilanciare i dati anche la pagina Facebook dei Caf della Cgil, i centri di assistenza fiscale del sindacato di Corso d’Italia che rimandano, per un’informazione dettagliata sul tema, al proprio sito, www.cafcgil.it.

“Dal 15 giugno, giorno dell’apertura del canale dedicato dell’Agenzia delle entrate – si legge nel comunicato dell’ente – sono più di 890 mila gli ordinativi di pagamento emessi per un importo complessivo di 2,9 miliardi di euro. Le somme sono accreditate direttamente sui conti correnti di imprese, commercianti e artigiani. Ad oggi sono 1.208.085 le istanze di contributo a fondo perduto provenienti da tutto il territorio nazionale”. Interessanti anche le cifre sul numero di richieste per tipologia di attività, dalle quali si può disegnare un quadro preciso dei settori nei quali la crisi dovuta all’emergenza sanitaria ha colpito più duro. “Quasi 343 mila le domande presentate dal commercio all’ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e motocicli, oltre 164 mila quelle relative ai servizi di alloggio e di ristorazione, 162 mila le istanze provenienti dal comparto lavori di costruzione; superano quota 143 mila quelle delle attività manifatturiere, 42 mila le istanze delle agenzie di viaggio, 40 mila quelle del trasporto e magazzinaggio, più di 35 mila quelle delle attività immobiliari”.

Per quanto riguarda invece la mappa geografica delle criticità, ecco i numeri, regione per regione. “Sul totale di oltre 1,2 milioni di istanze ricevute, 207.200 provengono dalla Lombardia, a cui seguono la Campania, con 110.577 domande, e il Lazio (105.010). Fra le altre regioni spiccano l’Emilia Romagna (94.457), la Toscana (89.704), il Piemonte (83.496), la Puglia (78.768) e il Veneto (106.442) e la Sicilia (79.356). Le domande – sottolinea l’Agenzia delle Entrate – provengono in maniera pressoché omogenea da tutto il territorio nazionale”. Un quadro a tinte fosche, quello dei titolari di partita IVA, che per un’informazione più approfondita e un aiuto su questo versante possono recarsi presso i centri di assistenza fiscale della Cgil.