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La giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie ci sarà anche quest’anno, nonostante il Coronavirus. L’incontro di Palermo organizzato da Libera è stato spostato ad ottobre, ma le iniziative si terranno comunque on line, come sempre il 21 marzo.
Nel 2017, con voto unanime della Camera dei deputati venne infatti approvata la proposta di legge che istituisce e identifica nel primo giorno di primavera la giornata dedicata a chi è caduto per mano della criminalità organizzata. La data è simbolica perché richiama un risveglio: oltre a quello della natura, anche quello della voglia di verità e giustizia. E dall’esigenza della memoria nasce l’iniziativa di ricordare, quasi come in una litania, i nomi di tutte le vittime di mafia, per non farli sparire.
L’incontro, quest’anno, è stato posticipato per motivi di sicurezza sanitaria al 23-24 ottobre, sempre a Palermo. Ma in questi giorni difficili Libera “non vuole e non deve far mancare il suo abbraccio ai familiari delle vittime innocenti delle mafie”, restando a casa. E lo fa attraverso il web e i social, con una campagna promossa anche da Avviso Pubblico, a cui aderisce la Cgil.
A partire dalle ore 9, chi vuole partecipare può pubblicare sui social la propria foto con un cartello contenente il nome della vittima che si vuole ricordare e un fiore. Su Facebook sarà possibile cambiare l’immagine del profilo e aggiungere la cornice predisposta (clicca qui). Per gli altri social (Instagram e Twitter) basterà postare la foto con cartello e fiore (fac-simile). Gli hashtag ufficiali sono: #memoriaimpegno #21marzo2020 #iorestoacasa. La Cgil, per l’occasione, invita ad esporre fuori dalle proprie sedi gli striscioni di Libera e quello unitario di Cgil, Cisl e Uil (clicca qui).
“L’incontro è solo rinviato a ottobre – ha scritto don Luigi Ciotti, in una lettera pubblicata sul sito di Libera (che quest’anno compie 25 anni) –, fermo restando che, essendo il 21 marzo data segnata nelle coscienze prima che nei calendari, anche quest’anno sarà per tutti noi occasione di riflessione e approfondimento”. “Sì, perché mai come in questo frangente storico – evidenzia don Ciotti –, nonostante il grande impegno di magistratura e forze di polizia, le mafie sono forti e potenti. Potenti perché insediate in un sistema economico-finanziario che, se non criminale, è criminogeno, e che, se non ha accolto le mafie, non ha fatto certo nulla per impedirne l’accesso”.
“È molto importante che ciascuno individualmente in ogni luogo ricordi i nomi delle vittime innocenti delle mafie – conclude Ciotti –, si rifletta sullo stato della lotta al crimine organizzato anche sul proprio territorio, nella consapevolezza che nessuna regione ne è immune, e che solo lo sviluppo di forti anticorpi, può salvarci dalla prepotenza e dal dominio delle mafie. Anche questa diventa un'opportunità per vivere fino in fondo la nostra idea di cittadinanza, cioè essere promotori e insieme custodi della memoria di questo Paese, soprattutto ora”.