Lara Lugli ha vinto. Il club che aveva citata in giudizio la pallavolista per danni dopo che lei era rimasta incinta ha incassato il colpo e ritirato la denuncia. Non si andrà in tribunale. Lara, come è giusto che sia, non dovrà né difendersi né giustificarsi. Non solo: il Pordenone Volley ha anche ottemperato tutti gli obblighi nei confronti dell'atleta. "È una grande vittoria per tutti - ha commentato Lara - ed era molto importante che questa causa non entrasse nemmeno in un Tribunale a dimostrazione della sua infondatezza. È un forte segnale per tutte le donne non solo atlete che si trovano a dover affrontare queste situazioni assurde". Una vittoria per tutte. Per questo è la più bella.

Sul caso era intervenuta più volte anche la Cgil con Susanna Camusso, responsabile delle politiche di genere.

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"Il ritiro della citazione in giudizio di Lara Lugli da parte del Volley Pordenone e una vittoria per l’atleta e per tutte le donne, che fanno un passo in avanti sulla strada verso l’obiettivo, ancora lontano, di una vera uguaglianza di diritti e opportunità nel lavoro, nello sport, nella vita di tutti i giorni", commenta adesso Rossana Giacaz, responsabile pari opportunità della Cgil Friuli Venezia Giulia. "Un esito che è anche il frutto della massiccia e spontanea mobilitazione a sostegno di Lara Lugli. Di particolare importanza, non soltanto simbolica, la volontà annunciata da Federvolley di costituire una commissione pari opportunità per vigilare sul rispetto dei diritti delle atlete".