“Abbiamo l’intenzione di proseguire la mobilitazione fino a che non si otterranno risultati concreti. Senza escludere alcuno strumento di mobilitazione generale”. A dirlo è il segretario generale Cgil Maurizio Landini, intervistato oggi (giovedì 5 ottobre) dal quotidiano cattolico Avvenire, parlando della manifestazione di sabato 7 ottobre a Roma.

“La Via Maestra viene da lontano, è un percorso partito dall’iniziativa del 5 novembre 2022 contro tutte le guerre organizzata insieme a tante associazioni laiche e cattoliche”, spiega il leader sindacale: “Ora, oltre al tema della pace, scendiamo in piazza a Roma con oltre 200 associazioni anche per il lavoro, contro la precarietà, per il contrasto alla povertà e l’aumento di salari e pensioni, per difendere la sanità e la scuola pubblica, per la tutela dell’ambiente e uno sviluppo sostenibile”.

Filo rosso di tutti questi temi è la difesa della Costituzione. Landini evidenzia che il governo “prospetta un cambio degli assetti istituzionali, con l’autonomia differenziata che divide il Paese, il presidenzialismo e il premierato che mortificano la democrazia e la partecipazione. Noi vogliamo che la Costituzione sia pienamente attuata: quando non si garantiscono più le cure per tutti i cittadini perché si tagliano i fondi alla sanità, mentre si finanzia l’acquisto di armi, allora si sta uscendo dalla Costituzione”.

Tema centrale della Via Maestra è la pace. Cgil e associazioni saranno in piazza per chiedere “un cessate il fuoco in Ucraina e la fine di questa e delle altre guerre”. E per ribadire che “la corsa al riarmo è un pericolo per tutti: è inaccettabile che la guerra torni a essere lo strumento di regolazione dei conflitti. Non lasciamo solo Papa Francesco a sostenere queste posizioni profetiche. L’Italia e l’Europa devono essere protagoniste di questo processo di pace”.

Venendo al confronto con il governo, Landini sottolinea la “finzione” del dialogo. “Non sono state aperte trattative: si sono limitati alcune volte ad annunciarci provvedimenti che avrebbero assunto dopo poche ore, non dando risposte alle nostre richieste”, argomenta il segretario generale Cgil: “Sulla sicurezza del lavoro nessun segnale, mentre ci sono in media 80 morti al mese; sulle pensioni nulla; su precarietà e povertà hanno fatto il contrario di quanto chiedevamo, con il taglio del reddito di cittadinanza e la maggiore liberalizzazione dei contratti a termine. Hanno ripristinato il subappalto a cascata, anziché limitarlo. Sul fisco, invece di promuovere la lotta all’evasione, hanno già approvato dieci condoni”.

La mobilitazione, si diceva all’inizio, continuerà. “Stiamo svolgendo una consultazione straordinaria non solo dei nostri iscritti, ma di tutti i lavoratori e le lavoratrici, cui chiediamo di votare le nostre proposte e il mandato per una grande mobilitazione, fino, se necessario, allo sciopero generale”, conclude Landini: “Di tutto questo, ovviamente, vogliamo discutere con Cisl e Uil perché la mobilitazione sia unitaria come unitarie sono le piattaforme che abbiamo presentato al governo. La manifestazione di sabato è una tappa di questo percorso: diamo voce, così, a chi non ha voce”.