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Il 16 ottobre del 1943 è il sabato nero del ghetto di Roma. Più di mille ebrei vengono prelevati dalle loro case. Due giorni dopo partiranno dalla stazione Tiburtina per Auschwitz: solo 15 uomini e una donna ritorneranno a casa dalla Polonia.
“Ad essere arrestati quel 16 ottobre furono 1266 ebrei - specifica Anna Foa - 252 di essi furono rilasciati già il pomeriggio del primo giorno dal Collegio Militare di via della Lungara, dove erano stati riuniti, perché misti o coniugi ebrei di matrimonio misto (…) Restavano 1016 persone. 434 di loro furono arrestati nel territorio dell’ex ghetto, 565 al di fuori. Il 98% erano ebrei italiani, l’82% romani. Gli ebrei stranieri erano riusciti a nascondersi, aiutati dalla loro conoscenza di quanto poteva accadere o forse anche dall’aiuto dato loro dalla DELASEM. Il 27% circa erano bambini o adolescenti inferiori ai 15 anni (273 bambini, di cui 107 sotto i 5 anni). Tra gli uomini e le donne in età adulta (fra 15 e 60 anni) il 58,33 circa erano donne, il 32,83 uomini. Tra gli anziani superiori a 60 anni, il 18% erano donne, il 13, 67 uomini”.
Ai deportati viene consegnato un foglietto con le indicazioni da seguire.
“Insieme con la vostra famiglia – vi si legge – e con gli altri ebrei appartenenti alla vostra casa sarete trasferiti. 2. Bisogna portare con sé: a) viveri per almeno otto giorni; b) tessere annonarie; c) carta d’identità; d) bicchieri. 3. Si può portare via: a) valigetta con effetti e biancheria personale, coperte; b) denaro e gioielli. 4. Chiudere a chiave l’appartamento … 5. Ammalati, anche casi gravissimi, non possono per nessun motivo rimanere indietro. Infermeria si trova nel campo. 6. Venti minuti dopo la presentazione di questo biglietto la famiglia deve essere pronta per la partenza”.
“Accadono a Roma cose incredibili - scriveva un testimone sul proprio diario - stamani gruppi di fascisti, dicono insieme a qualche militare tedesco, hanno preso degli ebrei di ogni età e sesso e li hanno portati non si sa dove. Il fatto è certo, le modalità no. Continuano le requisizioni più o meno legalizzate dalle superiori autorità germaniche di tutto quanto possono afferrare, tutte le botteghe, o quasi, sono state svaligiate in questo modo, anche alcune farmacie. E un vero saccheggio!”.
“La razzia iniziò all’alba in tutta la città - specifica ancora Anna Foa - I nazisti avevano con sé le liste del censimento fascista del 1938, che incrociarono probabilmente con gli elenchi dei contribuenti - sembra che si trattasse di quello dei soli contribuenti, non di tutti gli iscritti - sottratti alla Comunità. Gli elenchi del 1938, originariamente in ordine alfabetico, erano stati riorganizzati per quartiere, strade, edifici, interni con la collaborazione della polizia italiana. Dannecker e i suoi stretti collaboratori lavorarono per una settimana, consegnando in caserma i poliziotti italiani per mantenere la più assoluta segretezza, anche se nella sua deposizione al processo Kappler sosterrà di averli mandati a casa per facilitare la fuga di notizie. L’operazione fu condotta esclusivamente dalle SS. Ci sono alcune testimonianze che sostengono di aver visto fascisti con loro, ma la storiografia è concorde nel negarlo, mentre la loro presenza è documentata nella razzia nazista avvenuta a Siena il 6 novembre, sempre ad opera di Dannecker e dei suoi uomini. Le liste usate dagli uomini di Dannecker erano quelle del censimento del 1938 completate dai documenti dell’autodenuncia imposta agli ebrei e dagli aggiornamenti presenti in tutta una serie di istituzioni, la Questura, la Prefettura, la Demorazza, molti commissariati fra cui il Commissariato Campitelli che aveva giurisdizione sul quartiere dell’ex ghetto. Sembra che sia stata usata la copia depositata presso la Questura”.
Il convoglio, partito alle 14 e 05 di lunedì 18 ottobre, giunge al campo di concentramento di Auschwitz alle ore 23.00 del 22.
Fatti uscire dai vagoni, i deportati vengono suddivisi in due schiere: da una parte quelli giudicati fisicamente inabili al lavoro (immediatamente condotti nelle camere a gas), dall’altra 154 uomini e 47 donne, dichiarati fisicamente sani.
Torneranno solo in 16. Meditiamo. Perché questo è stato.