Saranno celebrati questa mattina (1° febbraio)  alle 11.30 i funerali di Prince Jerry, il ragazzo nigeriano di 25 anni che tre giorni fa si è tolto la vita gettandosi sotto un treno a Tortona dopo che gli era stato negato il permesso di soggiorno. A ricordarlo sarà Don Giacomo Martino, direttore della Fondazione Migrantes, che ha avuto ospite Prince a Coronata e nel centro di Multedo. L’appello per la giornata di oggi è di salutare Jerry in silenzio, in segno di rispetto e vicinanza. Per salutarlo, l’associazione il Cesto suggerisce a tutti di arrivare alla chiesa dell’Annunziata, dove si celebreranno i funerali, con un fiore. La Cgil Genova sarà presente.

Prince Jerry si è tolto la vita lunedì scorso. Si è lanciato sotto un treno a Tortona. Il suicidio del ragazzo, studente universitario in chimica, è avvenuto dopo il diniego alla sua richiesta di permesso per motivi umanitari. Prince Jerry aveva avviato il percorso per richiedere un permesso temporaneo per il soggiorno in Italia per completare l’iter per la richiesta del riconoscimento del suo status di rifugiato. La richiesta era stata però annullata dal Decreto Sicurezza, e secondo la Comunità Migrantes di Coronata, dopo quella notizia il ragazzo si era chiuso un uno stato di profonda prostrazione e depressione, prima di togliersi la vita.

A comunicare la tragedia è stato lo stesso Don Giacomo Martino, che aveva dato notizia del suicidio con un messaggio: "Uno dei nostri ragazzi di Multedo, Prince Jerry, dopo essere stato diniegato prima di Natale e scoprendo che non avrebbe potuto contare neppure sul permesso umanitario che è stato annullato dal recente Decreto, si è tolto la vita buttandosi sotto un treno. Ho dovuto provare a fare il riconoscimento di quanto era rimasto di lui".

“Apprendiamo con sgomento la notizia della tragica morte di un giovane migrante nigeriano che lottava per trovare un futuro migliore – ha commentato la Cgil Genova -. Rispetto e tristezza sono le emozioni che ci travolgono, ma un pensiero alla responsabilità morale di questa morte è inevitabile”.

Per il sindacato infatti, “si tratta della puntuale conseguenza di un decreto sicurezza inumano che ha annullato la possibilità di richiedere e ottenere il permesso di soggiorno per motivi umanitari. Un decreto che la Camera del Lavoro di Genova non smetterà mai di contrastare”.

Questo giovane ragazzo era perfettamente integrato, ricorda la Cgil, “nel suo Paese era laureto in chimica e stava studiando per farsi riconoscere anche qui il titolo di studio. Profondamente addolorati per questa tragedia, domani, in occasione dell'ultimo saluto, saremo anche noi presenti alle esequie.”

Aggiornato il 1°febbraio alle 10.45