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“La crisi finanziaria resta virulenta”, e poiché “le prospettive per la crescita mondiale sono deteriorate nell'ultimo mese, serve un’azione globale per supportare i mercati finanziari e servono stimoli fiscali e monetari, per aiutare a contenere il calo della crescita mondiale”. A dirlo è il Fondo monetario internazionale in un aggiornamento straordinario del World Economic Outlook diffuso oggi. Il Fmi rivede al ribasso la crescita mondiale: nel 2008 sarà pari al 3,7 per cento, mentre nel 2009 si attesterà al 2,2 (in calo rispettivamente dello 0,2 e dello 0,8 per cento rispetto alle previsioni di ottobre).
L’economia italiana – sostiene sempre il Fmi - subirà una contrazione dello 0,2 per cento quest'anno e dello 0,6 nel 2009. Il Fondo monetario internazionale taglia quindi le stime di crescita del nostro paese (erano rispettivamente -0,1 e -0,2 per cento) per l’aggravarsi della crisi economica globale. Ma il nostro paese, dice il Fmi, nel complesso sembra trovarsi in una posizione migliore rispetto ai partner europei: il taglio delle stime 2009 per l’Italia è stato pari allo 0,4 per cento, a fronte della riduzione dello 0,8 per la Germania, dello 0,6 per la Francia e dell'1,2 per il Regno Unito. Ha precisato il numero due del dipartimento economico del Fmi, Jorge Decressin: “Il sistema bancario italiano è stato meno colpito dalla crisi globale e il settore immobiliare non ha avuto in passato gli eccessi che si sono visti in altri paesi, ma d'altra parte in Italia c’è un basso potenziale di crescita e problemi strutturali, fra i quali la bassa crescita della popolazione”.
Si riuniranno sabato e domenica in Brasile i ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali del G20, il gruppo dei paesi maggiormente industrializzati e dei paesi emergenti. La riunione servirà per un confronto su possibili riforme delle regole finanziarie proprio sulla crisi globale che sta interessando le economie di tutto il mondo.
Nel frattempo, la Banca centrale europea ha tagliato i tassi di interesse di mezzo punto, portandoli al 3,25 per cento (valore minimo dall'ottobre 2006). Lo ha deciso oggi il Consiglio direttivo dell'istituto centrale a Francoforte, ratificando una decisione ampiamente attesa dal mercato. Il tasso sui depositi scende quindi al 2,75 per cento, quello marginale al 3,75 per cento.