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Hanno aspettato l’arrivo del ministro Valditara vestiti come scolaretti degli anni ‘50 perché “è a quel tempo che la riforma delle linee guide di questo Governo ci vuole riportare”. Per l’occasione, infatti, la segretaria della Flc Cgil di Taranto, Viviana Lusso, insieme a tanti docenti del territorio e alla presidente di Proteo Fare Sapere, hanno organizzato un flash mob rivolto al titolare del dicastero dell’Istruzione e del Merito, in città per l’inaugurazione di alcuni laboratori.
“Il responsabile di quel ministero da cui è scomparsa strategicamente la parola ‘pubblica’ riferita all’istruzione sceglie ancora una volta di parlare di scuola lontano dalle scuole, senza confrontarsi con dirigenti, docenti, personale ATA, gli stessi – dice Viviana Lusso – che oggi lontano da questa vetrina, in migliaia, affrontano la sfida di lavorare e formare le nuove generazioni, in scuole fatiscenti, senza laboratori interni, avvalendosi di colleghi precari a vita”.
Lusso, Flc Cgil Taranto: “C’è una scuola pubblica che soffre e non se ne rendono conto”
“C’è una scuola pubblica che soffre – denuncia la dirigente della Cgil – e non se ne rendono conto. Parlano di scuola senza conoscere nulla della scuola. Vanno avanti solo per pregiudizi e ideologismi. E per fortuna che lo scorso 28 agosto il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) ha bloccato lo schema di decreto ministeriale di adozione delle nuove indicazioni nazionali per l’insegnamento dell’educazione civica”.
Pronti, via. I manifestanti hanno Indossato i classici grembiuli con fiocco rosa o celeste e hanno accolto il ministro in silenzio, alzando solo cartelli che chiedevano la stabilizzazione dei precari e denunciavano l’emergenza salariale di docenti e ATA.
“È un futuro targato dal regresso – dice Viviana Lusso –. Così, mentre il Ministro continua a puntare il dito sui docenti, trovando anche il tempo per immaginare un codice di comportamento per gli stessi o stravolgendo i programmi di storia in versione italicocentrica, non trova le risorse aggiuntive per adeguare gli stipendi o per avviare un piano di stabilizzazione per gli oltre 250 mila precari della scuola pubblica italiana appaltata, spesso, all’esterno, con buona pace di chi ha speso gli anni della propria gioventù sui libri e a fare concorsi pubblici”.
“Bene ha fatto il Tavolo Nazionale per la Scuola Democratica a promuovere la mobilitazione contro le nuove Indicazioni che riguardano l’insegnamento e il funzionamento della scuola, fissata per sabato 18 ottobre – aggiunge Anna Sgobio, presidentessa di Proteo Fare Sapere –. La revisione operata dal ministero dell’Istruzione e del Merito e da Valditara, bocciata sonoramente sia per forma che per contenuto dal Consiglio di Stato della nostra Repubblica, rivela un compito mal fatto, corredato da segnacci rossi e blu. Nel merito la scuola auspicata dal governo appare protesa a rendere la nostra società sempre più diseguale, più versata a un approccio selettivo e a un sistema valutativo basato sul merito, che – sappiamo – spesso dipende dalla classe sociale alla quale si appartiene. Chi ha lavorato sulla revisione lo ha fatto in modo ideologico, pensando di dare risposte semplici a una questione complessa come l’emergenza educativa dei nostri tempi”.