"Dopo l’incontro con i vertici di Eni, siamo sempre più convinti che la paventata riconversione di Porto Marghera, dichiarata dall’ad De Scalzi, sia semplicemente e drammaticamente una chiusura di impianti e nulla più. Ciò significa l’abbandono del territorio veneziano da parte di Eni, il primo passo per lo smantellamento della chimica di base in Italia a cominciare dall’area padana. Chiudere il cracking e gli aromatici significa non solo chiudere il principale produttore di etilene e propilene del nord Italia, ma significa anche chiudere ogni possibilità di riconversione vera, di sviluppo green a partire dalla chimica. Le potenzialità che il cracking offre per una vera transizione energetica di Porto Marghera sono enormi, a partire dall’idrogeno e dalla bio nafta; con la sua chiusura, Eni preclude ogni possibilità di sviluppo vero, fatto di impianti industriali, ricerca e innovazione". E quanto affermano Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil Venezia e le Rsu di Versalis.

"Ancora più deludente e preoccupante risulta l’approfondimento sui nuovi progetti che dovrebbero fare il pari con la chiusura degli impianti Versalis. Sono progetti vecchi e già concordati con altre ristrutturazioni con gravi perdite di posti di lavoro. Sono progett fini a se stessi, che non danno possibilità di sviluppo, sono progetti che non garantiscono la tenuta occupazionale e che anzi certificano l’impoverimento del territorio veneziano. Non c’è traccia di innovazione e ricerca. A Porto Marghera, Eni ha un centro di ingegneria e ricerca (Eni progetti), che da anni subisce un dimagrimento continuo e uno svuotamento delle attività progettuale, relegandolo ad appendice di altri centri di ricerca. Com'è possibile che l’Eni dichiari di non voler abbandonare Porto Marghera e poi trovarsi di fronte a queste contraddizioni", si chiedono ancora i sindacati.

Le Rsu di Versalis e le segreterie territoriali dei chimici escono da questo secondo incontro ancora più convinte nel difendere gli impianti e determinate a lottare perché non si arrivi al compimento di una riconversione che provocherà gravi danni alla città di Venezia. "A fronte delle gravità emerse dalla discussione di oggi sulla tenuta del quadrilatero padano, chiediamo alle segreterie nazionali di attivarsi per organizzare al più presto il coordinamento nazionale unitario di Versalis dell’area padana. Già  questa sera partiranno le richieste urgenti di incontro con il sindaco di Venezia e il governatore del Veneto. Nelle prossime ore, comunicheremo la data dell’assemblea generale per tutti i lavoratori, prevista per la prossima settimana", concludono le organizzazioni sindacali.