“Il clima d'odio e disprezzo che costantemente viene veicolato dal governo nei confronti dei migranti non è rivolto solamente verso i disperati in balia del mare, ma anche verso lavoratori regolari e con permesso di soggiorno che ogni giorno lavorano presso le nostre imprese. Quanto accaduto ieri in un ristorante della catena Rossopomodoro a Milano è semplicemente aberrante. Ai lavoratori stranieri che operavano nella cucina del locale meneghino, un ‘capetto’ ha spruzzato deodorante al grido: ‘disinfestazione!’, il tutto filmato e documentato. Questo episodio gravissimo denota quanto ormai si sia passato il segno, e come la costante, violenta, campagna di odio verso i migranti stia trasformando l'Italia in un paese razzista”. A dirlo è Cristian Sesena, della Filcams nazionale.

Per il dirigente sindacale, “non basta punire i colpevoli. Bisogna riprendere il filo di un’azione culturale che porti a smontare questa pericolosissima narrazione che vede il diverso come un pericolo da abbattere. Il ruolo del sindacato in tal senso è centrale: a noi spetta il compito di portare con sempre più convinzione i nostri valori di solidarietà, uguaglianza, inclusione nei luoghi di lavoro, e da lì nella società intera. In questa partita anche le imprese possono e devono fare la loro parte. La Filcams Cgil – conclude la nota – esprime solidarietà ai lavoratori vittime di questa inaccettabile e umiliante discriminazione”.

Rossopomodoro "prende le distanze e si dissocia fermamente dal comportamento discriminatorio che non appartiene né per costume, né per tradizione, né per vocazione all'azienda di origine partenopea". Con una nota il gruppo interviene dopo le polemiche sollevate dal video.