In questi giorni si sono succedute sulla stampa notizie relative all’offerta vincolante di acquisto presentata dalla Sri Group, con sede a Londra, per rilevare, dalla Banca Popolare di Bari, la quota di maggioranza della Cassa di Risparmio Orvieto. L’offerta di Sri Group sarebbe di circa di 65 milioni di euro, molto più alta rispetto a quanto a suo tempo offerto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, socio di minoranza della Cassa, che stava lavorando per trovare un partner bancario in grado di rilanciare l’istituto.

"La Fisac Cgil dell'Umbria - si legge in una nota del sindacato dei bancari - esprime perplessità in ordine alla mancanza di un chiaro piano industriale e preoccupazione rispetto alle conseguenze, rivolgendo l’esortazione alle Istituzioni locali a partire dal Comune di Orvieto affinché si adoperino per la salvaguardia della Cassa".

"Questa operazione - prosegue il sindacato - al di là di quanto viene decantato, presenta aspetti preoccupanti, poiché il soggetto offerente non ci risulta vantare esperienze nella gestione di banche Retail. Temiamo che dietro l’operazione vi siano disegni finanziari di corto respiro che possano compromettere il delicato equilibrio del territorio già provato pesantemente da anni crisi economica".

La Fisac Cgil chiede quindi "alle Istituzioni di Vigilanza, ed in particolare alla Banca d'Italia, di valutare il piano industriale che le verrà sottoposto, alla luce dei dubbi espressi puntando alla salvaguardia dei livelli occupazionali. Auspichiamo il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali affinché si possa valutare ogni possibile azione per mantenere alta l'attenzione e fare chiarezza su tutti gli aspetti", conclude la nota.