Puntata n. 17 - Fino al 10 febbraio è come se le donne, al confronto con i salari dei colleghi, lavorassero gratis. Un paradosso, perché il lavoro senza la paga non è lavoro

E il 10 febbraio, finalmente, anche le donne che lavorano hanno iniziato a guadagnare, come fa un collega maschio dall'inizio dell'anno. Fino al 10 febbraio infatti è come se, nel confronto, le donne lavorassero gratis. Il dato, clamoroso, emerge dall'Osservatorio JobPricing grazie a una ricerca che ha indagato le differenze salariali in base al genere: nello specifico, spiega il testo, nel 2021 il pay gap calcolato sulla retribuzione annua lorda nel settore privato è stato dell'11,2% (3.500 euro) e si sale al 12,2% (3.800 euro) comprendendo la parte variabile. Questo vuol dire che esiste una differenza di circa un mese e mezzo di retribuzioni, una "vera e propria ingiustizia sociale". Un esempio su tutti? Genova, dove le donne che lavorano guadagnano fino al 47% di stipendio in meno dei colleghi uomini. Significa che il contratto di una donna vale la metà, cioè fino a 10mila euro in meno all’anno. Nelle aziende private in Liguria, del resto, le posizioni di vertice occupate da una donna non superano il 22%.

Dica 33

A Roma solo un cittadino su tre è andato a votare alle ultime Regionali. In media, tra Lazio e Lombardia, il 40%. Un dato che certifica la frattura tra la politica e i cittadini. Il sassolino del direttore di Collettiva, Stefano Milani.

Servirebbe un medico bravo, un luminare del subconscio militante. Uno specialista in terapia d’urto per rianimare il cittadino elettore, smarrito sul viale del tramonto e in attesa di veder sorgere il Sol dell’avvenire che puntualmente non sorge mai. Recarsi alle urne, da esercizio di democrazia si è trasformato in un obbligo da espletare con desolante rassegnazione. Una volta ci si turava il naso ma alla fine in cabina si entrava, ora si è claustrofobici solo al pensiero. La crisi di rappresentanza politica è lampante ma non basta a spiegare il burrone dentro cui la nostra democrazia versa agonizzante. Ma c’è un rischio ancora più cocente: l’assuefazione allo scoramento. Anticamera del tafazzismo di massa. “Tanto tutti sono uguali” manco per niente. “Tanto non cambia nulla” dillo a tua sorella. Contro il Festival del qualunquismo imperante serve uno shock anafilattico, qualcuno a sinistra che si prenda la responsabilità di rianimare la nostra passione appassita. Astenersi perditempo.

Il lavoro crea il futuro

Continua la maratona congressuale della Cgil, arrivata all’ultima curva prima del congresso nazionale previsto a Rimini dal 15 al 18 marzo prossimi. In questi giorni le categorie si stanno riunendo per discutere ed eleggere i nuovi organismi dirigenti. Le priorità, declinate in tutti i messaggi che arrivano dalle assise, sono la lotta alla precarietà e ai salari bassi. Restate all’ascolto.

L’umanità è finita in fondo al mare

Naufragio nel Mediterraneo, decine di migranti sono morti e numerosi sono dispersi. Un gommone con 80 persone a bordo si è rovesciato al largo della Libia a est dell'area di Qaser Alkayar. Lo ha riferito l'Organizzazione internazionale per le migrazioni presente in Libia. I corpi di dieci uomini e di una donna sono stati trascinati dalle onde sulla costa e recuperati dalla Mezza luna rossa e dalla polizia locale.

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