Si è tenuta il 3 luglio a Roma l’Assemblea 2025 di Farmindustria, l’associazione che rappresenta le imprese del farmaco. Per il presidente Marcello Cattani è stata l’occasione per tornare sul recente rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore: “Il mondo è cambiato – ha dichiarato –. Cito ad esempio le parole del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che ha invitato l’industria a prendere esempio dal contratto chimico-farmaceutico. Non solo per l’aumento economico (294 euro, ndr), ma per il modello di competenze che abbiamo definito insieme: basato su dati, scienza, algoritmi. Un modello che permette all’industria di restare competitiva”.

Cattani ha poi aggiunto: “I lavoratori possono essere protagonisti nel mercato del lavoro di domani. Nel contratto, firmato con Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec e come sempre rinnovato prima della scadenza, abbiamo messo al centro le capacità delle persone. È così che dovrebbero essere tutti i contratti moderni: costruiti insieme da chi fa impresa e da chi mette ingegno e lavoro a servizio dell’impresa”.

A margine dell’assemblea, Cattani ha espresso preoccupazione per i possibili effetti di un aumento dei dazi: “Sarebbe un danno innanzitutto per i cittadini americani, con potenziali carenze di farmaci e vaccini e un aumento dei costi. Inoltre – ha spiegato – rafforzerebbe la competitività della Cina su ricerca e innovazione, con un conseguente spostamento di investimenti in quel distretto. E non crediamo che questo sia l’obiettivo degli Stati Uniti”.