Nell'Agro Pontino si sta assistendo a un fenomeno di sostituzione su base etnica dei braccianti. I lavoratori della folta comunità Sikh locale, sempre più integrati e consapevoli dei propri diritti, vengono progressivamente rimpiazzati da giovani africani subsahariani appena usciti dal sistema di accoglienza. Sono più fragili, meno consapevoli, quindi vengono pagati meno e sfruttati di più. Tutto questo genera tensioni tra le due comunità sempre più difficili da contenere.

Intanto moltissimi indiani trovano lavoro nei capannoni della logistica, che sputano come funghi su tutto il territorio pontino. Il sindacato si sta attrezzando per accoglierli e difenderli, ma i numeri e la velocità del travaso alimentano seri dubbi sui sistemi di reclutamento. "Bisogna vigilare affinché il modello malato che si è imposto in agricoltura non si diffonda in altri settori".