La pandemia, com’era prevedibile, ha spazzato via energie ed entusiasmi. Soprattutto tra i giovani. Quasi uno su quattro di età compresa tra i 15 e i 29 anni non studia e non lavora, è quello che si definisce un Neet, Not in education, employment or training. Il dato arriva dalla nona edizione del rapporto sul Benessere equo e sostenibile elaborato dall’Istat, un’indagine realizzata per scandagliare il quadro della ricchezza e dei bisogni degli italiani nei due anni di crisi sanitaria. Dallo studio emerge che il 23,1 per cento dei ragazzi sotto i trenta anni appartiene alla categoria dei Neet, in calo rispetto al 2020 ma comunque al di sopra dei livelli precedenti alla pandemia (22,1 per cento nel 2019), un primato negativo per l’Italia rispetto agli altri Paesi Ue.

Nel tentativo di fare fronte a questo fenomeno e raggiungere i giovani, il ministero delle Politiche giovanili, in collaborazione con il ministero del Lavoro e delle politiche sociali, ha lanciato il piano "Neet working", nell’ambito del quale è stata avviata una campagna di informazione itinerante che in queste settimane sta facendo tappa in diverse città della penisola e che vede la partecipazione del dipartimento per le Politiche giovanili, l’Anpal e l’Agenzia nazionale per i giovani. Oggi, 13 maggio, è la volta di Brindisi, dove il “truck tour” è in piazza Santa Teresa, trasformata in un villaggio dove far conoscere ai ragazzi tutte le opportunità che il territorio offre, di studio e di lavoro, informazioni cui spesso purtroppo non hanno accesso.

All’appuntamento brindisino è presente con uno stand anche il Sol Cgil nazionale, per contattare i giovani che parteciperanno alle iniziative e anche con l’obiettivo di creare una rete con i diversi soggetti istituzionali coinvolti, fornire informazioni sulla presenza degli sportelli in regionale e in città, distribuire dépliant. “Quello dei Neet è un problema che ci portiamo avanti da anni – dichiara Maria Grazia Nicita, responsabile del Sol Cgil nazionale -. Proprio per questo il lavoro che il Sol ha svolto è stato trovare, stanare i veri Neet cioè quelli che nella pratica sono lontanissimi da qualsiasi contatto con i centri per l’impiego e gli enti di formazione, e sono totalmente sfiduciati nel cercare lavoro. Siamo stati nelle case famiglia, nelle parrocchie, nei punti di aggregazione di queste ragazze e ragazzi. Questo è anche il sindacato di strada”.