"Non è scuola, non è LAVORO, è il sistema". Così la Rete degli Studenti Medi che annuncia una mobilitazione nazionale per il prossimo venerdì 28 gennaio. "Una settimana dopo la morte di Lorenzo, durante quello che avrebbe dovuto essere uno stage formativo a Udine, è tempo di mobilitarci - scrivono- Ci mobilitiamo partendo da Udine, dalla città dove studiava un nostro coetaneo che frequentava l'ultimo anno di scuola, e mobilitandoci in tutto il Paese".

Perché "la morte di un ragazzo, di uno studente, non può passare in sordina - continuano - Abbiamo la necessità di ricordare Lorenzo e allo stesso tempo lottare per evitare che possa accadere di nuovo. Gli stage spacciati per formativi e i Pcto, ex alternanza scuola-lavoro, non sono scuola, non sono lavoro. Sono spesso sfruttamento e manodopera gratuita. Sono il nostro ingresso in un mondo del lavoro precario e senza tutela, al quale ci abituano sin da ragazzi".

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"A chi propone, come il ministro Bianchi, di inserire percorsi nelle aziende già dalle scuole medie - aggiungono- noi rispondiamo come abbiamo sempre fatto: non crediamo nel modello aziendale della scuola, abbiamo costruito insieme a tutto il movimento studentesco l'opposizione alla Buona Scuola e a questo modello di alternanza scuola-lavoro".

Insomma: in piazza in tutta Italia perché "Lorenzo avrebbe dovuto fare scuola - concludono - ed è stato ucciso durante un'attività che il ministero dell'Istruzione considerava 'formativa'"