“La notizia di questi giorni di un progetto industriale per la costruzione in Italia di una nuova fabbrica per componenti elettronici, da parte della multinazionale americana Intel, se in generale può rappresentare un investimento importante per il Paese, condanna al contempo la Campania che, secondo le nostre fonti, risulterebbe tagliata fuori. Le regioni candidate sono infatti Piemonte, Veneto, Puglia e Sicilia”. Ad affermarlo è il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci.

“Non sappiamo - precisa il sindacalista - se la Regione non sia stata coinvolta o, peggio, se non ci sia stata la giusta attenzione verso questa opportunità. Certo è che la grave crisi industriale e degli apparati produttivi e le difficili vertenze, come quella della Whirlpool, meriterebbero maggiore attenzione e capacità di programmazione. Nei progetti presentati dalle quattro regioni vengono proposti poli e distretti industriali e sinergia con le università. Tutte cose che la Campania ha e che potrebbero rappresentare un grande argomento attrattivo per questa tipologia di investimenti. Parliamo di tre milioni di metri per l’apertura di un polo produttivo e di una seconda area di 350.000 metri quadrati per un polo di assemblaggio. Non riusciamo a calcolare quanta occupazione si creerebbe, quanto indotto ruoterebbe intorno al sito e quante altre sinergie attrattive come la ricerca, l'università, la transizione ecologica e sostenibile”. 

“Chiediamo al presidente De Luca - conclude il segretario - di intervenire direttamente con il presidente Draghi nelle cui mani è il dossier relativo alla proposta Intel per verificare la possibilità di inserimento della nostra regione. Temiamo che il ministro Giorgetti, titolare della delega di Governo, possa orientare la scelta del sito verso altri lidi, non solo geografici, con una logica di indifferenza, che da tempo denunciamo, verso i territori del Mezzogiorno”.