Fascismo e mafia sono fenomeni diversi. Teoricamente dovrebbero essere incompatibili. Essendo entrambi poteri totalitari, la loro convivenza può apparire e a volte anche risultare difficile. Tanto più che il fascismo tende a competere per il potere promettendo, tra le altre cose, una lotta strenua contro la criminalità. Proprio per dimostrare la sua forza, il suo “plusvalore” rispetto alla democrazia “imbelle”. Probabilmente fu tutto ciò a spingere il primo fascismo a dichiarare, dopo la marcia su Roma, guerra alla mafia siciliana. E a portarlo a continuare, dopo un accomodamento non dichiarato con gli agrari e i capimafia imborghesiti, la repressione di molti boss condannandoli al confino.

Tuttavia fascismo e mafia si incontrano nella pratica perché hanno un denominatore culturale comune che finisce per favorire le celebri convergenze. Sia l’uno sia l’altra non amano affatto la democrazia, che considerano una specie di guscio formale da svuotare e da prendere in ostaggio attraverso l’uso, anche solo minacciato, della forza, e prima ancora della corruzione. Tutti e due hanno in odio la libertà di stampa e di opinione, che vorrebbero ridurre a simulacro, e i cui esponenti più combattivi sono ritenuti meritevoli di una “lezione”, si tratti di olio di ricino o di sasso in bocca, anche con l’intento di imporre alla popolazione una pedagogia del terrore e del silenzio. Mafia e fascismo pensano e praticano un mondo maschilista, in cui la donna sia sottomessa all’uomo, anche quando nel caso del fascismo l’esigenza di non perdere consensi elettorali porti a esibire donne in ruoli di potere.

Per non parlare dei diritti umani e civili fondamentali, regolarmente violati appena il quadro politico-giuridico lo consenta. Non è senza significato che nel mondo troviamo così spesso alleanze sanguinarie tra estrema destra fascista e clan mafiosi o narcotrafficanti. Che incontriamo l’uno e l’altra insieme nella repressione dei moti di liberazione. Contro i movimenti comunisti e socialisti, contro i sindacati, contro gli indigeni. Fascismo e mafia sono fenomeni diversi, ma si direbbe, a volte, che si assomiglino. Quasi due sosia.

Nando Dalla Chiesa è sociologo Università di Milano