Una lettera per chiedere che anche i lavoratori delle banche siano vaccinati in tempi brevi. E’ la missiva inviata dall’Abi e dai sindacati (Fisac-Cgil, Fabi, First-Cisl, Uilca, Unisin) al presidente del Consiglio, ai ministri dell’Economia, della Salute, del Lavoro, al governatore della Banca d’Italia e al commissario straordinario per l’Emergenza epidemiologica.

Nella lettera si chiede che “nella realizzazione del piano per la somministrazione dei vaccini – ferma naturalmente la priorità per le persone più fragili e quelle in prima linea nella lotta contro la pandemia – sia tenuto in particolare considerazione il personale impegnato nell’erogazione dei servizi bancari, in quanto inclusi tra quelli pubblici essenziali ai sensi della legge n. 146 del 1990”.

Banche e sindacati ricordano che i decreti emanati fin dall’inizio dell’emergenza hanno sempre previsto, anche nelle fasi più acute, che fossero garantiti i servizi bancari, finanziari e assicurativi, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e in considerazione del loro ruolo di sostegno all’economia, alle famiglie e alle imprese.

“La garanzia di tali servizi – conclude il testo - è stata possibile anche grazie al forte e costante impegno di Abi e delle organizzazioni sindacali che hanno condiviso, in specifici protocolli di settore, misure di prevenzione, contrasto e contenimento della diffusione del virus Covid-19, aggiornandone costantemente i contenuti (da ultimo il 21 dicembre 2020), e allo straordinario impegno e senso di responsabilità delle lavoratrici e dei lavoratori che lavorano in banca”.