Nelle città dell’Emilia Romagna la giornata si è aperta con l’appello su Facebook del presidente Stefano Bonaccini: "Indossiamo la mascherina  rispettiamo le distanze di sicurezza e insieme ne usciremo. Un passo alla volta. Possiamo farcela, siamo l'Emilia Romagna”. E i suoi concittadini pare lo abbiamo ascoltato visto che il rientro al lavoro e alla parziale circolazione urbana e interegionale si sono svolti nella calma, anche se i sindacati hanno dovuto denunciare casi fuori dalle regole sulla sicurezza in alcuni settori, in particolare nell’edilizia.

Poca sicurezza nei cantieri. L’allarme dei sindacati
Con l’avvio della fase 2, Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil dell’Emilia-Romagna hanno per esempio programmato un seminario sia informativo che formativo rivolto a tutti i dirigenti, operatori, tecnici e politici, delle tre federazioni su tutto il territorio regionale. L’obiettivo è quello di fornire le adeguate conoscenze e competenze per affrontare la ripresa dell’attività a sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici del settore, e così dotare anche strumenti omogenei ai sindacalisti e agli Rlst attivi in prima linea ogni giorno. Ieri le tre federazioni nel presentare l'iniziativa, hanno lanciato un grido dall'allarme sulla ripartenza dei cantieri. Ad oggi, infatti,  non risultano soddisfatti quei requisiti minimi di sicurezza previsti dal protocollo del 24 aprile e dal dpcm, a partire dal mancato avvio, con un'unica eccezione, dei comitati territoriali. Il sistema bilaterale dell'edilizia è pronto a supportare la fase della ripresa ma il mancato dialogo a partire da quello con le istituzioni, rischia di pregiudicare il percorso, mettendo a rischio la salute e la sicurezza dei lavoratori del settore.

La Cgil regionale rilancia la campagna #restiamosicuri
Oltre all’appello e alle iniziative dei sindacati degli edili la Cgil regionale dell’Emilia Romagna rilancia la campagna #restiamosicuri. Con l’avvio della fase 2 non si chiude, anzi si rafforza la campagna d’ascolto che nel corso della fase 1 è servita a raccogliere  segnalazioni sul mancato rispetto delle procedure di sicurezza e di contenimento, così come contenute nei decreti governativi e nel protocollo condiviso con i sindacati. Ora  l’obiettivo è rendere il numero telefonico della campagna (0514199396) attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle 13 e dalle ore 14.30 alle 18 – un punto di riferimento anche per funzionari e delegati sindacali, Rls, Rlst. Attraverso il contributo di tutti questi soggetti, la campagna d’ascolto #restiamosicuri può diventare strategica per il controllo, da parte della Cgil Emilia-Romagna, del corretto andamento della fase 2.

A passeggio sul lungomare
Per quanto riguarda la cronaca della giornata sono le agenzie di stampa a raccontare quello che è avvenuto. Per quanto riguarda la riviera in quasi tutte le località numerose persone sono tornate a popolare i lungomari. Non si sono però registrati assembramenti e nessuno è stato visto passeggiare sulla spiaggia il cui accesso è ancora vietato. Nei centri storici le vie sono tornare a popolarsi seppur in maniera molto ordinata: a Rimini, Cesena, Ravenna e Forlì non si sono registrate situazioni difficili nemmeno nei parchi che, seppur riaperti, non sono stati per ora teatro di situazioni in cui il distanziamento sociale non è stato rispettato. In giro si sono visti anche molti anziani protetti da mascherine, mentre alle fermate dei bus e nelle stazioni ferroviarie sono apparsi un po' ovunque i 'facilitatori' per un accesso ordinato ai mezzi che sono apparsi abbastanza vuoti. A Ravenna, tra le prime a riaprire c'è stata la biblioteca Classense: qui i volumi riconsegnati saranno depositati per un periodo massimo di nove giorni in una sala areata a scopo precauzionale. I blocchi stradali di controllo che mordevano la provincia di Rimini all'epoca della zona rossa sono ormai un ricordo ma rimane un presidio costante al confine con la regione Marche: sulla strada statale 16 si sono formate anche lunghe code a causa dei controlli sulle autocertificazioni. Un mare, quello Adriatico, che ora attende i turisti, ovviamente insieme ai numerosi operatori, molti dei quali potrebbero non riaprire mai più.

Tutto regolare alla stazione di Bologna
Situazione "molto tranquilla" ieri mattina quella registrata alla stazione di Bologna e sui treni regionali, secondo la comunicazione ufficiale di Trenitalia, che non ha segnalato "nessuna criticità". Con l'avvio della fase 2, spiegano infatti dalle Ferrovie, sui treni regionali "l'afflusso è stato pari o per lo più inferiore ai posti offerti". Il servizio, come disposto dalla Regione, è ad oggi al 60% e nelle carrozze solo metà dei posti è disponibile (ci si siede a scacchiera). Nessun problema, assicura l'azienda, anche sul fronte dell'obbligo di mascherina e di distanziamento sociale per i passeggeri. In stazione a Bologna, ricorda Fs, sono tre gli accessi aperti: l'atrio centrale, piazzale ovest (da piazza Medaglie d'oro) e via Carracci. Sono previsti percorsi obbligati in entrata e in uscita, e anche nei sottopassaggi, con corsie separate per garantire appunto il distanziamento. Sulle banchine, essendo i marciapiedi abbastanza larghi, sono stati predisposti a terra dei segnali per mantenere distanti le persone e separare la zona di discesa dai treni da quella di salita. I convogli, man mano che escono dai depositi, vengono dotati di segnali sia per differenziare le porte di entrata e uscita sia per indicare i posti da utilizzare all'interno della carrozza. Tutti i treni sono stati dotati di dispenser col gel per igienizzare le mani e vengono sanificati completamente ogni giorno

Senso civico sui bus di Bologna
A Bologna l’azienda di trasporto locale ha parlato di una situazione tranquilla: i passeggeri hanno dimostrato un "generale senso civico e rispetto delle regole". Arrivano insomma "indicazioni positive" dalla prima mattinata della fase 2 a Bologna dagli autobus messi in strada da Tper per la ripresa delle attività. Il primo giorno, spiega l'azienda, "era molto atteso come banco di prova del servizio, per ricavare informazioni utili sul campo e in tempo reale, in particolare dei carichi d'utenza sui bus". Fin dalle prime ore della mattina, dalle 5.45 alle 8.30, Tper ha messo in campo una squadra di addetti per monitorare le principali linee sia urbane che suburbane ed extraurbane, in particolare per i pendolari. In città, spiega l'azienda, "dalle rilevazioni effettuate in centro storico, nella zona della stazione ferroviaria, in piazza Minghetti, in Lame-Marconi e ad alcune porte della cerchia delle mura sono stati registrati, fino a questo momento, carichi mediamente non superiori ai 20-25 passeggeri per mezzo, pertanto del tutto compatibili con l'esigenza di distanziamento interpersonale" e le misure assunte sui mezzi (posti a sedere contingentati a scacchiera) e alle fermate (segnalamento a terra)". Tper continuerà comunque a utilizzare per lo piu' i mezzi snodati, quindi a maggiore capienza, sulle linee portanti. In ambito suburbano, invece, su alcuni collegamenti (linee 91 e 97) "sono state effettuate corse supplementari già istituite in ragione di carichi piu' sostenuti - spiega l'azienda - al fine di garantire condizioni di viaggio migliori, un minore riempimento dei bus e una piu' equa distribuzione dei passeggeri".

Il problema riguarda la speculazione sui prezzi alimentari
Problemi si registrano invece in campo commerciale. La denuncia arriva da Federconsumatori:  "L'Istat ha reso pubblico il dato di previsione dell'inflazione nazionale di aprile, dove spicca il dato dei prodotti alimentari, in particolare quelli freschi, con un clamoroso 4,9% di incremento, contro il 0,7% generale. Per questo Federconsumatori Emilia-Romagna non ritiene sufficiente denunciare il problema, ma chiede con forza al presidente Stefano Bonaccini di avere un ruolo decisivo anche su questo tema, convocando al piu' presto tutti i soggetti in campo". È quanto ha sostenuto ieri l'associazione a tutela dei consumatori, che già dopo i risultati del mese di marzo, aveva avanzato la richiesta di blocco dei prezzi nelle catene della grande distribuzione organizzata. "Il dato di aprile chiarisce che i nostri timori erano più che giustificati - scrive ora Federconsumatori regionale - e che la nostra sollecitazione meritava ascolto". Ma il punto è cosa succederà ora che il consumatore riprende la mobilità commerciale anche fuori dal proprio Comune. "Nulla è scontato. In un contesto di inflazione generale bassa - spiega l'associazione -, il vistoso incremento di prezzo dei prodotti alimentari potrebbe non rientrare e diventare strutturale. Il mercato potrebbe non autoregolarsi, anzi potrebbe iniziare un fenomeno di innalzamento dei prezzi generalizzato". Per Federconsumatori è "indispensabile" quindi "l'apertura di uno stringente confronto trai soggetti in campo, di iniziative legislative originali, di una azione generale per il bene comune. Federconsumatori - conclude - è da subito pronta al confronto, con le sue idee, con le sue proposte".

Tra la via Emilia e il west
Hanno prevalso buonsenso e disciplina nelle prime ore della 'fase 2' anche a Reggio Emilia. Dal mattino solo alcuni runner e camminatori si sono riversati nei parchi cittadini, ma senza creare affollamenti particolari. Nessun assembramento in giro per la città.  In piazza Prampolini, il cuore della città in cui ci sono Duomo e Municipio, hanno circolato poche le persone a piedi o in biciclette, quasi tutti con le mascherine. Così come anche sulla via Emilia, in entrambe le direzioni, dove si sono viste sporadiche passeggiate o uscite per andare a comprare beni di necessità nei locali aperti come i forni o negozi di generi alimentari. Chiuse invece le biblioteche come da ordinanza del sindaco Luca Vecchi.   Il traffico invece, in conseguenza al ritorno al lavoro di diverse persone, è notevolmente aumentato rispetto agli ultimi giorni. Nelle stazioni ferroviarie, sia quella storica sia alla Av Mediopadana, non si sono registrati problemi particolari.

Arrivano nuovi medici volontari
Intanto per iniziativa del ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia anche in Emilia Romagna, come in Piemonte, Liguria e Alto Adige ieri mattina è arrivato un nuovo contingente di medici volontari della task force del Governo, coordinata dalla Protezione civile. I medici saranno nelle prossime ore immediatamente operativi.

(a cura di Paolo Andruccioli)