In Sicilia gli assegnatari di case popolari non dovranno pagare il canone per sei mesi. Lo ha deciso la giunta regionale per agevolare le famiglie nell’affrontare le conseguenze dell’emergenza da Coronavirus. Sunia, Sicet e Uniat, i sindacati degli inquilini siciliani, giudicano l’intervento positivo ma parziale perché il provvedimento, per il quale saranno impiegati 27 milioni di euro di fondi comunitari, se venisse varato senza ulteriori integrazioni, creerebbe pesanti discriminazioni.

“Il beneficio è infatti rivolto a tutta la platea degli assegnatari, anche coloro che non hanno subito conseguenze particolari a causa dell’emergenza sanitaria, a scapito di più utili interventi nel settore – sostengono i segretari regionali degli  inquilini, Milazzo, Ferro e Sardo -. È discriminante inoltre nei confronti degli assegnatari delle case popolari dei comuni  per i quali non è previsto nessun beneficio”.

Per le 150 mila famiglie in affitto sul mercato privato, che a causa della perdita del lavoro, stanno affrontando difficoltà enormi e rischiano di perdere la casa, continua a non essere previsto alcun sostegno. I sindacati chiedono quindi alla Regione che “sul tema del disagio abitativo aggravato dall’emergenza Coronavirus venga varato un pacchetto di norme coerenti che non lasci senza supporto nessuna famiglia in disagio sociale, anche per evitare che migliaia di famiglie siano a breve coinvolte da massicce azioni di sfratto”.