“Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil danno un giudizio parzialmente positivo sulle prime risposte contenute nel decreto legge n. 9 del 2 marzo, a supporto del mondo del lavoro agricolo, coinvolto dall’emergenza del Covid-19”. Lo dichiarano in una nota unitaria i sindacati di categoria dell’agroalimentare.
 
“Tuttavia, le tre sigle ritengono necessario approfondire alcuni aspetti del decreto riguardanti il settore agricolo. In particolare, esprimono forte preoccupazione per quanto previsto nell’articolo 17, che apre alla possibilità di usufruire della cassa integrazione in deroga anche agli operai agricoli a tempo indeterminato e a tempo determinato, ma, al contempo, nella sua attuale formulazione, rischia di escludere gli stessi lavoratori agricoli di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna dalle tutele assistenziali e previdenziali tipiche del settore, in contraddizione con gli intenti senz’altro positivi del provvedimento legislativo”.

I sindacati sottolineano la necessità che, in sede di conversione del decreto, venga inserita una norma che ampli ed estenda le attuali tutele previste in caso di calamità anche alla emergenza dovuta al Covid-19.