"L’articolo pubblicato da 'Repubblica', dove si parla di un accordo stipulato tra amministrazione comunale e Roma metropolitane, mette in luce tutte le bugie raccontate dall’assessore Lemmetti sulla vicenda. L’amministrazione, infatti, sigla un'intesa che taglia pesantemente il contratto di servizio alla società (la riduzione del 40% del corrispettivo rappresenta il motivo delle difficoltà attuali dell’azienda e non il fatto che l’azienda è decotta come dice la Sindaca). Lo stralcio di 4 milioni, dovuti dal Comune alla società e cancellati in virtù di un patto che doveva rilanciare la società stessa, evidenziano la volontà dell’amministrazione di portare la società in liquidazione. Intesa che l'amministrazione non ha onorato, non adempiendo a nessuno degli impegni sottoscritti e aspettando che il taglio imposto al corrispettivo determinasse la crisi aziendale". Così, Cgil Roma e Lazio, Cisl Roma Capitale e Rieti e Uil Lazio.
 
"I consiglieri comunali saranno oggi chiamati a esprimersi sulla liquidazione dell’azienda, operazione che si chiuderebbe con 9 milioni in cassa e 11 milioni di crediti nei confronti del Comune di Roma. Se i consiglieri aderiranno alla richiesta dell’assessore, coronata da bugie conclamate, come la volontà di rilanciare l’azienda stessa (impegni già assunti nell’accordo del 2018 e non onorati), la società sarà posta in liquidazione e ci sarà il concreto rischio di non riuscire a bandire la gara per il rifacimento delle linee A e B della metropolitana, perdendo i finanziamenti stanziati dal governo. Oltre a questo, l’ipotesi di affossare definitivamente la metro C, seppellendo le talpe sotto il Colosseo, non sarà più solo una probabilità. Il costo? Oltre 60 milioni, e non basta scrivere ai dipendenti, attraverso i giornali, per ribadire l’impegno dell’amministrazione su servizi e Partecipate", continua il comunicato sindacale.
 
"I fatti dimostrano un’altra realtà. In questi tre anni il funzionamento dei servizi è precipitato. Roma è bocciata su tutti i 18 servizi che offre dall’apposita agenzia di controllo, collocando la città in coda alla graduatoria nazionale. Le Partecipate vivono una condizione di mancata definizione di piani operativi, piani industriali e approvazione di bilanci, come mai successo nella storia. A quel punto, il commissariamento della metro C dovrà essere un atto obbligato per il governo, per portare a compimento un’opera importante per la città ed evitare lo spreco di risorse pubbliche", aggiungono le tre sigle sindacali.
 
"Analogamente, non avere utilizzato le competenze della società per progettare la manutenzione delle linee ferroviarie concesse Roma-Lido e Roma-Viterbo, ha determinato una situazione d’invecchiamento delle infrastrutture non più in grado di garantire il servizio. La Sindaca, che si rivolge con passione ai dipendenti, si trova a dover chiarire quale ruolo gioca nella partita delle Partecipate: se essere corresponsabile delle bugie più volte ripetute dall’assessore al bilancio o essere vittima della gestione di quest’ultimo, che non le ha raccontato la verità. Invitiamo tutti i cittadini ad aderire alla nostra manifestazione del 25 ottobre in piazza del Campidoglio. Roma non si liquida!", concludono i confederali.