Si è conclusa con un record di presenze l'ottava edizione del Revolution Camp, il villaggio studentesco, grazie a un totale di 3.200 partecipanti nell'arco di due settimane. Come ogni anno, il campeggio delle due associazioni Rete degli studenti medi e Unione degli universitari ha coniugato alla politica anche il divertimento, il relax e la musica: hanno suonato i Fast Animals And Slow Kids, la Rappresentante di Lista, gli Eugenio in Via di Gioia, i Sxrrxwland e la Garage gang, con picchi di partecipazione altissima ai concerti anche da parte della cittadinanza di Montalto di Castro, dove il Camp era ospitato. 

“Sono stati giorni di cultura, musica, discussione”, ha commentato Federico Allegretti, neoeletto coordinatore nazionale della Rete degli studenti medi: “Revolution Camp mette assieme storie e percorsi giovanili da tutta Italia, da Trento a Siracusa: una vera e propria rivoluzione quotidiana, in tempi in cui l'aggregazione e la politica sono tutt'altro che scontati”. Tra gli ospiti, don Luigi Ciotti, Marco Damilano, Albertina Soliani, Nicola Zingaretti, Susanna Camusso, Stefano Ciafani, Brando Benifei, e associazioni come l'Anpi, Legambiente, Amnesty International. 

Aggiunge Enrico Gulluni, coordinatore nazionale dell'Unione degli universitari: “Abbiamo discusso di diritti umani e repressione, lotta alle mafie e al caporalato, ambiente, antifascismo, prospettive a sinistra e in Europa. E, ovviamente, di istruzione: con il congresso nazionale della Rete e l'assemblea nazionale dell'Udu abbiamo ridisegnato i nostri orizzonti di lotta per un'istruzione migliore: libera, laica, pubblica, antifascista”. “La rivoluzione – concludono i due giovani – non si ferma qui. Saremo nelle piazze di tutta Italia già da settembre, per il terzo sciopero mediale per il clima, e non ci fermeremo in autunno”.