“Dopo di quelli di Genova e di Monfalcone anche il porto di Cagliari diventa luogo di attracco nel nostro Paese di un cargo con armi destinate al conflitto nei paesi sauditi”. Lo evidenzia la Cgil nazionale in merito all’attracco al porto di Cagliari della nave Bahri Tabuk, esprimendo “la propria solidarietà a tutti i portuali, a loro insaputa coinvolti in operazioni indesiderate”.

“Come confederazione - prosegue il sindacato di Corso d’Italia -, insieme alla Filt Cgil, alla Cgil Sardegna e alla Camera del Lavoro di Cagliari, ci opponiamo fermamente al traffico di armi e chiediamo al governo di rispettare le norme nazionali ed internazionali e di fermare l’export di mezzi bellici dal nostro Paese verso l’Arabia Saudita”.

“Da parte nostra inoltre - conclude la Cgil - non smetteremo mai di lottare per la pace e di condannare azioni di guerra che coinvolgono indiscriminatamente civili come sta accadendo in Yemen”.