“Ancora una volta, la finanziaria regionale e i testi del collegato non tengono in alcun conto il problema del disagio abitativo”: lo dice la segretaria generale del Sunia regionale, Giusy Milazzo. Assieme agli altri sindacati di settore, il Sunia ha chiesto che nella finanziaria regionale ci sia un finanziamento per l’edilizia popolare per la manutenzione del patrimonio abitativo e per la realizzazione di nuovi alloggi.

“Invece – afferma la dirigente sindacale – si sceglie di non investire su uno dei problemi sociali più drammatici, così come dimostrano l’altissimo numero degli sfratti, le morti dei senzatetto e i tanti casi di cui si occupano ogni giorno i mass media. Ma ancora più ingiustificabile è che non sia stata colta l’occasione della finanziaria per prevedere un piano di lotta agli sprechi, con la riutilizzazione per fini abitativi sociali dei patrimoni edilizi pubblici o di proprietà di enti sotto il controllo pubblico non più utilizzati”.  

La sindacalista rileva che “il Sunia ritiene che questo sia un modo per far fronte al bisogno abitativo, con un'edilizia popolare di nuova concezione e un modo sostenibile di sottrarre questo patrimonio al degrado e all’incuria, scongiurando, nel contempo, che la parte più pregiata sia sottratta alla collettività e diventi oggetto di speculazioni immobiliari”. La nota del Sunia sottolinea poi “l’assoluta contrarietà del sindacato inquilini, rispetto all’attuale formulazione dell’articolo 7 del collegato alla finanziaria che ipotizza nei fatti la dismissione e/o la cessione a fondi immobiliari del patrimonio delle aziende sanitarie non utilizzato per le finalità istituzionali".

"Pensiamo che il patrimonio delle aziende sanitarie, così come quello delle Ipab non utilizzato per le attività sanitarie o di assistenza, debba prioritariamente essere adoperato per far fronte all’emergenza e al disagio abitativo. Certo, occorrerà una programmazione specifica e un’attenta valutazione del bisogno, ma soprattutto c'è bisogno che le istituzioni regionali, proprio a partire dal documento economico, dimostrino di assumere il tema del disagio abitativo tra quelli su cui è più urgente intervenire”, conclude l'esponente del Sunia.