Le mappe dell'economia globale, della finanza e della logistica non coincidono da tempo con quelle geopolitiche. Se sovrapposte generano scostamenti, intrecci, strappi. Eppure negli ultimi decenni si è assistito a una moltiplicazione dei confini, molti quali sono oggi in fiamme, sconvolti da guerre sanguinose. Limiti, frontiere, muri diventano quindi oggi punti di vista privilegiati per interpretare le dinamiche che attraversano il pianeta. Ne abbiamo parlato con Sandro Mezzadra, docente di Filosofia politica all'università di Bologna che da anni studia i rapporti tra globalizzazione, migrazioni e capitalismo, usando il confine come metodo di analisi del processo di trasformazione del capitale globale.