Prima di Obama c’è ancora Bush, e potrà far danni per oltre due mesi ancora. L’avvertimento arriva da un editoriale pubblicato dal New York Times il 3 novembre scorso, quindi prima di sapere chi avrebbe governato gli Usa per i prossimi quattro anni. “So Little Time, So Much Damage”, avverte il Nyt ricordando che "molti presidenti amano mettere il loro marchio politico nell'ultima fase, ma nel caso di Bush potrebbe trattarsi di qualcosa di più di un’inezia".

George W. lascerà la Casa Bianca il 20 gennaio 2009, ma ha tempo solo fino al 20 novembre per introdurre cambiamenti “significativi sotto il profilo economico”. I suoi consulenti – avverte il quotidiano newyorchese - stanno lavorando per cambiare regole e regolamenti sull'ambiente, sulle libertà civili e sull'aborto "e non per il meglio". "Potrebbero servire mesi o anni al prossimo presidente” per individuare le modifiche e riparare il danno compiuto.


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Alla voce ”libertà civili”, "non sappiamo ancora tutto sulle violazioni dei diritti umani compiute dall'amministrazione Bush in nome della lotta al terrorismo”. Però il Nyt informa che “il Procuratore generale Michael Mukasey ha precipitosamente introdotto nuove linee guida per l'Fbi che permettono agli agenti di utilizzare tecniche intrusive per raccogliere informazioni su cittadini americani anche senza prove di eventuali reati".

Per quanto riguarda l'ambiente, "Bush, ma più di lui il vicepresidente Dick Cheney, sono arrivati alla Casa Bianca con il chiaro intento di smantellare l'eredità 'verde' di Bill Clinton (...) e la Casa Bianca continua a provarci".

E anche i diritti civili potrebbero restare sotto attacco: “Il segretario di stato alla sanità, Michael Leavitt, tenterà di limitare ulteriormente l'accesso delle donne all'interruzione di gravidanza, ai contraccettivi e all'educazione sessuale”. E le leggi in vigore, che permettono a dottori e infermiere di non praticare gli aborti, potrebbero essere estese a numerose altre categorie di operatori della sanità.

Nel frattempo Barack Obama lavora alla futura squadra di governo. Il presidente designato ha offerto al clintoniano Rahm Emanuel (che ha accettato la proposta) il ruolo di capo dello staff. E un altro ministro di Clinton, Lawrence Summers, è indicato da molti come possibile capo del Tesoro (ruolo delicato, in questa fase di crisi economica e finanziaria). Lo staff di Obama sta inoltre preparando la squadra di transizione, che da qui al 20 gennaio preparerà il passaggio di consegne tra la vecchia e la nuova amministrazione. Da questo gruppo nascerà il governo del neo presidente.

Aggiornato alle ore 19:40