Anche Napoli scenderà in piazza sabato 6 settembre nell’ambito della mobilitazione lanciata a livello nazionale dalla Cgil per chiedere di fermare la barbarie e il genocidio in corso a Gaza e a sostegno della Global Sumud Flotilla. L’appuntamento è per le 17:00 in largo Berlinguer a Napoli dove la Cgil Napoli e Campania ha invitato associazioni, movimenti, partiti, cittadine e cittadini per un presidio pacifico in cui chiedere con forza anche al nostro governo di prendere le distanze dal governo di Israele e condannare l’attacco continuo e costante che dal 7 ottobre 2023 sta mettendo in ginocchio la popolazione civile palestinese, ormai ridotta alla fame e alla sete, senza poter avere accesso alle cure mediche necessarie.

Napoli, città della pace e dell’accoglienza – si legge in una nota della confederazione regionale e partenopea – non può restare indifferente di fronte a quanto sta accadendo a Gaza e in Cisgiordania. Dobbiamo tenere alta l’attenzione su quanto sta accadendo in questi giorni, con il governo e l’esercito israeliano che stanno realizzando a Gaza ed in Cisgiordania una delle più gravi negazioni del diritto umanitario e internazionale. Il governo israeliano ha infatti deciso di proseguire l’assedio della striscia di Gaza con un’ulteriore escalation militare che prevede lo sfollamento della popolazione palestinese in impossibili campi profughi privi di sicurezza, di cibo, di acqua e di assistenza sanitaria, per poi rioccupare quel territorio trasferendo la popolazione”.

“Inoltre – prosegue la nota –, è stata annunciata la volontà di isolare Gerusalemme dal resto della Cisgiordania, con il progetto E1 che prevede un nuovo insediamento ebraico sul territorio destinato allo stato di Palestina. Questi piani confermano il vero obiettivo del governo israeliano: eliminare ogni fattibilità dei ‘due stati per i due popoli’ e la possibilità stessa di esistenza dello stato palestinese che molti governi ora – con colpevole e grave ritardo – dicono di voler riconoscere. Questo progetto – ricorda la Cgil Napoli e Campania - comporterà il sacrificio della vita degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas, utilizza la fame come arma di guerra e straccia il diritto internazionale che rimane l’unica garanzia su cui costruire pace e sicurezza comune. Un vero e proprio punto di non ritorno”.

“Non possiamo rimanere in silenzio – scrive il sindacato –. Non possiamo permettere che ciò avvenga sotto i nostri occhi. Non è più il tempo delle parole. Stati e governi democratici, membri delle Nazioni Unite, firmatari di accordi, trattati e convenzioni per il rispetto dei diritti umani, della legalità, della giustizia, del diritto umanitario debbono fermare questa barbarie. Non possiamo più accettare che vengano uccisi impunemente bambini, donne, operatori umanitari, sanitari e giornalisti e che continui la distruzione delle infrastrutture civili rimaste, a partire da ospedali e scuole. Per queste ragioni – conclude la nota – sosteniamo l’iniziativa umanitaria e nonviolenta promossa dalla Global Sumud Flotilla, partita dal basso, mobilitando singole persone di ogni parte del mondo per rompere l’embargo e l’isolamento della popolazione palestinese di Gaza, assediata e affamata”.

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