"È un presidio importante, a fronte di un evento molto grave che è accaduto in Brasile dove si sta attaccando il voto libero dei cittadini". Così la segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti, parlando dal presidio che si è svolto a Roma, dopo l'assalto dei bolsonaristi contro le istituzioni. 

"Emerge una volontà delle forze di destra e reazionarie - ha spiegato -, già come accadde negli Stati Uniti, che non accettano il voto democratico e cercano di attaccare le istituzioni, impedendo la presidenza di Lula. È un assalto fascista, che va respinto da tutte le forze democratiche, a partire dai sindacati e dai partiti".


Un presidio molto partecipato, quello di oggi nella capitale. In prima fila il comitato italiano "Lula libero" di cui la Cgil fa parte fin dalla sua costituzione. Oltre a gente comune, attivisti, personalità del mondo brasiliano in Italia, hanno preso parte anche alcuni parlamentari. Alla fine della manifestazione è stata consegnata una lettera al delegato dell'ambasciata. 

A prendere la parola è stata anche Dirce Vega, storica attivista del comitato Lula Livre: "Ringrazio tantissimo per la vostra presenza e la vostra solidarietà verso il nostro Paese e la democrazia - ha detto -. È successa una cosa oscena: è stato distrutto il Congresso del Brasile. Per fortuna, il nostro ottimo governo sta gestendo bene la situazione. 

Anche Gislain Marins, componente della delegazione che è entrata in ambasciata, ha ringraziato per il sostegno dei sindacati e dei movimenti. "La situazione è molto pericolosa, la democrazia è fragile. Bisogna rispettare la Costituzione, sia quella brasiliana che quella italiana, per questo abbiamo firmato la nostra lettera. Siamo sempre a fianco della democrazia e di Lula, presidente legittimo eletto dalla maggioranza della popolazione. Non c'è niente da contestare".

Da parte loro Cgil, Cisl e Uil hanno espresso solidarietà e vicinanza con un comunicato unitario. “Di fronte alle immagini dell’attacco di ieri, 8 gennaio, alle sedi istituzionali brasiliane, esprimiamo tutta la nostra piena solidarietà e vicinanza al Presidente Lula, alle organizzazioni sindacali e ai movimenti popolari brasiliani che rappresentano il volto democratico e civile del Brasile”. Così inizia la nota.

“Quanto accaduto a Brasilia - proseguono - è l’epilogo di una campagna di delegittimazione del voto popolare portata avanti dall’ex presidente Jair Bolsonaro che ancora oggi non ha riconosciuto il risultato delle elezioni che hanno portato alla vittoria di Lula, fomentando in questo modo tensioni e lacerazioni nella popolazione brasiliana. Un atto moralmente deprecabile in un Paese che vuole essere democratico”. 

Secondo Cgil, Cisl, Uil “le elezioni libere e democratiche avrebbero dovuto segnare un momento di svolta in Brasile dopo anni di false accuse di corruzione contro il Presidente eletto e tentativi di destabilizzare la società brasiliana creando fratture e incitando alla violenza. Una strategia fascista, che - sottolineano - ha per primo nemico le Istituzioni democratiche, le libertà e i diritti, studiata per imporre regimi repressivi, antisindacali, contro i diritti sociali e civili, per sfruttare uomini, donne e l’ambiente in funzione del solo profitto”. 

Condanniamo con fermezza questa cultura della violenza e dell’odio politico per manifestare il nostro dissenso, confermiamo il nostro impegno e l’azione coordinata con i sindacati democratici e indipendenti a livello internazionale per contrastare questa nuova ondata di aggressione alla democrazia e alle libertà faticosamente conquistate in tanti paesi che oggi, purtroppo, vivono tentativi di restaurazione di regimi totalitari. Continueremo a manifestare - concludono Cgil, Cisl, Uil - a fianco di chi difende la democrazia, a fianco delle forze democratiche brasiliane, a fianco di chi si batte nel mondo contro la violenza, l’odio e il razzismo”.

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