In questi giorni, dopo l’accensione dei riflettori sui campi di calcio per le prime partite del Mondiale Qatar 2022, è ritornata sotto l’attenzione mediatica la questione della mancanza di adeguati diritti ai lavoratori in Qatar. Grazie alle iniziative promosse dal sindacato mondiale dei lavoratori edili Bwi e sostenuta dall’associazione Calciatori mondiale Fifpro anche in Italia Feneal Uil, Filca-Cisl e  FilleaCgil insieme all’Associazione italiana calciatori e dall’Associazione italiana allenatori calcio sostengono la “Campagna per il lavoro dignitoso alla Coppa del Mondo Qatar 2022”.

Negli ultimi anni, scrivono i sindacati, "la Fifa ha assunto impegni in materia di diritti umani che purtroppo non sembrano più ricevere la stessa priorità che avevano quando sono state adottate politiche per migliorare le condizioni di lavoro degli operai impegnati nella costruzione delle infrastrutture per il Mondiale in Qatar; le recenti parole del Presidente Fifa sembrano glissare sugli impegni assunti e porre in secondo piano la questione legata ai diritti umani". Per questo i sindacati sostengono con urgenza "la campagna avviata dalla Bwi “I stand with migrant workers” e chiedono che "prima della chiusura dei Mondiali di calcio, la Fifa e il governo del Qatar: riconoscano e promuovano la costruzione di un Centro per lavoratori migranti per sostenere e far progredire i diritti dei lavoratori, la loro organizzazione sindacale, anche dopo la fine del Mondiale di calcio".

"Sottolineiamo - si legge ancora - che il progetto è stato promosso con una iniziativa a Doha nel 2021 e hanno partecipato i rappresentanti del sindacato italiano degli edili e dell’Aia". I sindacati poi chiedono che si consolidino i miglioramenti ottenuti dal Comitato di vigilanza in materia di lavoro sano e sicuro e che questi si estendano a tutto il settore edile in Qatar; oltre che si dia effettiva attuazione al Memorandum d’intesa congiunto, "in particolare per quanto riguarda il rispetto e l’applicazione delle riforme del lavoro e l’utilizzo di procedure di reclamo da parte dei lavoratori migranti, con la loro voce organizzata nel loro Community Leaders Forum".

"Come abbiamo sempre sostenuto - concludono i sindacati -, "solo mettendo al centro del campo di calcio, ancora prima del pallone, i diritti umani e un lavoro dignitoso, il gioco del calcio può essere una grande festa per i calciatori e per i tifosi di tutto il mondo. Per questo è necessario l’impegno esplicito immediato della Fifa sul Centro lavoratori migranti, adoperandosi affinché ciò avvenga prima della finale del Mondiale Qatar 2022".